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Dai retroscena di mercato, agli aneddoti più particolari: ecco dove nasce la favola Leicester

Per la prima volta nella storia il Leicester è campione d’Inghilterra! Non servono ricami o frasi ad effetto, basta questo per sottolineare l’imponenza di un’impresa che non ha davvero eguali nella storia dello sport. Una meraviglia, una goduria, una pennellata di colore nel grigio cielo inglese che, da questa notte, sarà più che mai blue Leicester. Come un film dal finale elettrizzante, come un romanzo dall’epilogo inaspettato, questa Premier League non ha mai smesso di stupire, regalando al mondo un evento di cui si parlerà per i prossimi 50 anni.

E’ l’impresa di Jamie Vardy, calciatore che fino a qualche anno fa sgobbava in fabbrica e segnava sui campi sterrati di periferia, è l’impresa di Riyad Mahrez, pagato 500mila euro dal Le Havre nel 2014 e adesso miglior giocatore della Premier, è l’impresa di Claudio Ranieri, tanto sbeffeggiato dopo il fallimento greco, quanto idolatrato oggi. Una storia che parte da lontano, dal 2008, quando la squadra retrocede in League One (la Lega Pro italiana). Poi il ritorno in Championship, 3 anni di purgatorio e, infine, la Premier. Una prima stagione densa di sofferenze ma impreziosita dalla presenza di Esteban Cambiasso, arrivato a parametro zero dall’Inter, e diventato in poco tempo il miglior giocatore del Leicester dell’anno. Una salvezza conquistata con le unghie e con i denti e poi il mercato, la pietra miliare di un’impresa davvero inaspettata.

L’acquisto più costoso è quello di Okazaki, arrivato per 11 milioni di euro dal Mainz, dietro di lui Kanté, 9 i milioni di euro spesi per strapparlo al Caen. Sul gradino più basso del podio ecco Inler, sette milioni al Napoli e solo dodici presenze in stagione, una miseria in confronto allo sforzo economico effettuato dalla dirigenza inglese per portarlo a Leicester. E Vardy vi chiederete voi? Beh, è bastato un milione di euro con 25% della futura rivendita per convincere nel 2012 il Fletwood a cederlo, club della città dove Jamie lavorava all’interno di una fabbrica di protesi. Storia da raccontare anche quella di Riyad Mahrez che, ai tempi del Le Havre, in un’intervista del gennaio 2014 svelò che:  “Mi volevano club inglesi e anche il Torino in Serie A, ma ho scelto l’Inghilterra e firmerò per il Leicester”. Anche France Football rivelò, nell’estate del 2014, che Walter Sabatini lo aveva fatto seguire per la Roma. L’Italia sullo sfondo anche per il terzino sinistro austriaco Fuchs (idea di mercato del Parma quando giocava allo Schalke) per l’instancabile centrocampista N’Golo Kanté (offerto al Napoli nel gennaio 2015 quando giocava al Caen) e per Leonardo Ulloa (idea del ds del Pescara neopromosso in A Daniele Delli Carri).

Una squadra nata per salvarsi, con in mente l’obiettivo di mantenere la categoria conquistata due stagioni prima con ben 102 punti totalizzati in Championship. A testimoniarlo è il monte ingaggi, il quart’ultimo della Premier League, davanti solo al Watford, al Bournemouth e al Norwich. Solo 62,5 milioni di euro, quando il Chelsea ne paga 280 milioni ai suoi giocatori. Mahrez dopo il rinnovo guadagna poco più di 2,6 milioni di sterline all’anno, Vardy invece è il più pagato grazie ai 4 milioni di sterline a stagione che si mette in tasca. L’artefice di questo miracolo, Claudio Ranieri, può brindare ben due volte in questa lunga notte inglese: con la vittoria del titolo, secondo quanto riporta il Times, dovrebbe scattare per l’allenatore romano un bonus che porterebbe il suo ingaggio da 2.5 a oltre 6 milioni di euro totali.

La crescita delle Foxes si misura anche dal valore della prima formazione messa in campo da Ranieri in questa stagione contro il Manchester City23 milioni di euro, un decimo di quella dei citizens, ferma a 235. Un dato che andrà presto aggiornato, visto ad esempio la crescita esponenziale del valore di Mahrez, il cui prezzo è salito del 307%. Un’enormità dettata anche dal titolo di miglior calciatore dell’anno, consegnatogli qualche giorno fa dai suoi colleghi. Adesso è tempo di festeggiare, scendere in strada ed esultare per poter gridare al mondo io c’ero, ma il futuro? Quello non preoccupa il Leicester che incasserà nella prossima stagione per 93 milioni di sterline dai diritti tv, denaro che verrà poi prontamente in larga parte reinvestito sul mercato, dal quale a gennaio sono già arrivati due promettenti profili che potranno dar man forte nella prossima stagione. Uno è Daniel Amartey, giovane centrocampista classe ‘94 proveniente dal Copenaghen, seguito anche dall’Atalanta di Sartori, l’altro è Demarai Gray, ala sinistra classe ’96 che ha già fatto vedere ottime cose.

Colori a pastello, olio su tela o pennellate d’autore poco importa: ci ha pensato Hazard, un talento fiammingo, a rifinire l’opera d’arte creata da questo team di ragazzi terribili. Il Leicester è campione d’Inghilterra, non c’è nient’altro da aggiungere, anzi si, la firma in calce alla tela: è quella di Claudio Ranieri, di chi sennò! L’uomo che ha regalata al mondo la più bella impresa sportiva della storia: good job sir Claudio, italians do it better!

Ernesto Branca

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