Salvezze in tranquillità? No grazie, al Crotone sembra piacere il rischio. E’ abbonato alle rimonte e alla salvezze insperate. E’ successo la scorsa stagione con una rincorsa da record culminata con la permanenza in A a discapito dell’Empoli. Ci sta riprovando quest’anno con un ruolino di marcia più costante, e la netta vittoria con il Sassuolo avvicina la squadra di Zenga ad una nuova salvezza. Compleanno con vista sulla Serie A per l’’Uomo Ragno’, che giusto ieri ha spento 58 candeline. Quattro gol al Sassuolo e via ai festeggiamenti, senza esagerare però, perché per l’obiettivo salvezza manca ancora un po’: “Questa squadra e questa città sono abituate a lottare fino alla fine – Ha detto Zenga al termine della partita con il Sassuolo- Abbiamo fatto un passo importante verso l’obiettivo, ma niente è ancora deciso”. Predica calma, ma intanto si gode l’ottimo momento di forma della squadra (con 3 punti di vantaggio sulla terz’ultima posizione) … e dei suoi attaccanti.
Doppiette di Trotta e Simy e Sassuolo spazzato via senza difficoltà. Sono la nuova coppia-gol del Crotone: 13 reti in due, 7 nelle ultime 5 partite, quelle che contavano per uscire dalla zona rossa. Uno cresciuto con i poster di Vieri e Ronaldo in camera, l’altro partito dalla Nigeria e arrivato in Portogallo giovanissimo e senza genitori. E’ cresciuto così Simy, l’uomo della salvezza del Crotone. E’ sbocciato in primavera, nelle ultime 5 partite ha segnato 5 gol. Tutti pesanti. Non sarà aggraziato nei movimenti, ma in area sa essere letale. Per conferma chiedere a Buffon, che appena 10 giorni fa si è visto questo gigante di 198 cm (il secondo più alto della Serie A), sbattergli alla spalle il pallone con un acrobazia alla Ronaldo. Niente rovesciate col Sassuolo, ma 2 reti dal sapore di salvezza: “La vita degli attaccanti è così: c’è un periodo in cui si segna in ogni modo e un altro in cui la palla non vuole entrare. Questo è il momento in cui sto giocando con più continuità da quando sono in Italia e questo di certo mi aiuta. Così prendo intensità e fiducia, quando ero fuori non era facile ma ho sempre aspettato il mio turno con pazienza”. Ha detto l’attaccante nigeriano nel post-partita.
Non ha mai perso la fiducia, d’altronde Simy ha sempre ottenuto quello che voleva. Giovanissimo è partito tutto solo dalla Nigeria per raggiungere il Portogallo: “E’ stata una decisione molto difficile, ma volevo inseguire il mio sogno. I miei genitori hanno fatto molti sacrifici per aiutarmi”. Infanzia divisa a metà tra libri e pallone: “Potevo giocare solo dopo scuola, mentre io l’avrei fatto tutto il giorno”. Alla fine ha vinto il calcio, diventato la sua professione. Inizio traumatico in Portogallo per via della lingua e per la mancanza della famiglia, poi ha iniziato ad ambientarsi: partito dalle giovanili della Portimonense fino ad arrivare al Gil Vicente, nella massima serie portoghese. Lì la definitiva esplosione e la chiamata del Crotone. Partenza in salita, poi i gol decisivi nel finale della scorsa stagione. Stesso copione quest’anno e una cosa che sembra essere ormai chiara: Simy è l’uomo delle salvezze in casa Crotone.
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