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Dai dilettanti alla Lega Pro con il Genoa che lo tiene d’occhio: Mario Marotta tra l’amore per il Napoli e Maradona sulla pelle

Non è mai stato un gigante, anzi. Dal “basso” del suo metro e sessantacinque circa, però, Mario Marotta in campo ha sempre guardato tutti dall’alto. Merito di due piedi – in particolare il sinistro – che gli consentono di fare con il pallone praticamente tutto. La sua è una di quelle classiche storie di provincia: ragazzo tecnicamente sopra la media che fa il fenomeno tra squadre di dilettanti e tornei amatoriali.

Poi un giorno arriva la chiamata che non ti aspetti, anzi quella che hai sempre sognato: alla porta della scuola calcio Posillipo bussa il Napoli. Mario ha 17 anni e per la maglia azzurra ha molto più di un semplice amore. Nello stesso anno lo vorrebbero l’Empoli e la Lazio ma Mario non le vuole neanche sentire quelle voci che arrivano dal “lontano”. Per lui esiste solamente il Napoli. Nel settore giovanile azzurro, allora, ci arriva in prestito dalla Posillipo ma quando inizia a carburare si rompe la clavicola. Stagione finita, prestito non rinnovato da parte del Napoli e sogno che sembra finito.

Ma quei piedi lì non possono rimanere fermi e Mario Marotta diventa il folletto più desiderato di tutte le squadre dilettantistiche della Campania. Gli ultimi due anni li vive da protagonista nella Frattese, in serie D. Oltre 30 gol in due stagioni, mentre degli assist si perde il conto dopo appena un paio di settimane. Oltre ad un sinistro che incanta ha un segno particolare più unico che raro: un tatuaggio con l’autografo di Diego Armando Maradona. Dopo aver conosciuto il suo idolo si è fatto firmare il braccio e poi di corsa dal tatuatore per rendere indelebile quell’inchiostro.

Dal 10 di Maradona al 10 di Marotta, il numero che adesso Mario porta sulle spalle della sua nuova maglia della Juve Stabia. La prima volta tra i professionisti, in Lega Pro, che però non gli fa paura neanche per un secondo. A Castellammare hanno deciso di puntarci forte e lui ci ha messo un paio di allenamenti a convincere Fontana di essere pronto per il salto di categoria. Al pubblico sono bastate due partite, quelle di Coppa Italia con Livorno e Novara, per far scoppiare la “Marotta-mania”. All’indomani della sconfitta con il Novara, infatti, non si parlava che di lui, delle sue giocate e di quei dribbling che lasciano tutti gli avversari sul posto.

Evidentemente la voce deve essere arrivata all’orecchio degli osservatori del Genoa che già da un po’ lo hanno messo nei loro radar. Per adesso Mario pensa a Catania-Juve Stabia, primo match del campionato di Lega Pro che inizierà la settimana prossima, ma chissà che un giorno il suo sogno possa avverarsi davvero: la serie A, con il Genoa che lo segue sperando che il Napoli non se ne accorga prima, perché in quel caso la scelta di Marotta sarebbe praticamente scontata.

Redazione

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