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Dai cori ‘non ti vogliamo’ a due semifinali di Champions in tre anni: ascesa Allegri

16 luglio 2014. Era una notte di mezza estate quando la Juventus spiazzò tutti annunciando Massimiliano Allegri come nuovo allenatore. “Fulmine a ciel sereno” anche per lo stesso attore protagonista. E il benvenuto non fu certo dei migliori. Affatto. Il primo coro? Non per lui: “Antonio Conte, Antonio Conte”. A seguire, come secondo, un bel “Noi Allegri non lo vogliamo” bello chiaro. Chiamiamolo scetticismo. Lui, composto e pacato, non diede segni di cedimento. Mai. “E’ normale mi contestino perché è cambiato un allenatore che aveva fatto bene. Ho fatto 4 anni di Milan e quindi credo di essere pronto per proseguire quanto di buono fatto negli ultimi anni e magari migliorare”. Migliorare. E lui sapeva anche dove, fin da subito: in Europa. Queste le sue prime parole durante la conferenza di presentazione: “Abbiamo il dovere di fare una grande Champions. Credo prima di tutto che la Juventus meriti di entrare nelle prime otto d’Europa”. Conosceva il dove ma anche il come, Max. Perché è passato presto dalle parole ai fatti concreti conquistandosi il rispetto di tutti, non solo dei propri tifosi. 20 aprile 2017. La sua Juventus elimina il Barcellona “meritatamente” a detta di molti, avversari compresi, Luis Enrique e Pique su tutti. Lo elimina dopo due super prestazioni e con uno schema di gioco che quasi nessuno si sarebbe potuto immaginare a inizio stagione con Pjanic-Khedira, Cuadrado-Dybala-Mandzukic e Higuain davanti. Ah, con Alex Sandro e Dani Alves che spingono, quando possono e ne hanno. Gol subiti? Zero, tra andata e ritorno. Merito di come è stata interpretata la doppia sfida – e non solo questa doppia sfida dal momento che la Juve potrebbe ancora ambire al triplete – merito di chi sta al comando di questo gruppo perché la mentalità è quella giusta, vincente. Allegri. E se l’obiettivo iniziale era quello di entrare tra le prime otto d’Europa allora si può solo che sorridere: da quando Max è su quella panchina, la Juve ha raggiunto due semifinali in tre anni, soglia europea che prima di Max mancava da ben 12 anni. Due semi che potrebbero trasformarsi addirittura in due finali. Servirà vincere, vincere e solo vincere, per entrare nella storia. Ma adesso si può dire con fermezza che è Allegri quello che sta spiazzando tutti. E’ sempre Allegri – insieme all’accoppiata proprietà/dirigenza che ha puntato dritto proprio su di lui quasi tre anni fa – quello che vuole piazzare il colpo più prestigioso, a Cardiff. Anche se adesso… “pensiamo al Genoa. Festeggiare la vittoria sul Barcellona? Al massimo una cena in hotel”.

Matteo Moretto

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