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Da Luis Alberto a Palacio, le 5 migliori sorprese di questo avvio di stagione

Secondo stop per le Nazionali. Tempo di bilanci. Almeno i primi, perché per dare giudizi definitivi c’è tempo. Ma intanto ci si può fare un’idea su quei giocatori che stanno stupendo in questo avvio, in un modo o nell’altro. Ecco quindi le migliori 5 sorprese di questo inizio di stagione.

Luis Alberto

Da Lupo Alberto a Mago Alberto. Giochi di parole, e con il pallone. Con quello adesso sì che si diverte Luis, diventato improvvisamente l’uomo in più in casa Lazio, dopo essere stato nascosto non si sa bene dove la scorsa stagione. E’ rinato, così all’improvviso. “Avevo pensato di smettere di giocare”, ha dichiarato lo spagnolo qualche settimana fa. Colpa del ruolo da comprimario a cui era stato relegato. Un po’ gli infortuni, un po’ lo spirito diverso, alla fine Luis Alberto ha iniziato alla grande. Sta incantando tutti, tanto da potersi permettere di sperare in una convocazione per il Mondiale con la maglia della Spagna. Roba impensabile fino a qualche mese fa. Eppure eccolo lì ora, sulla bocca di tutti. Le sue magie fanno scalpore: per conferma chiedere a Consigli, che si è visto superare dal bolide calciato da Luis domenica scorsa. L’ennesima magia di un avvio sorprendente per Mago Alberto.

Barella

“Su piccioccheddu” è cresciuto. In fretta verrebbe da dire, perché da giovane promessa è diventato realtà nel giro di poche partite. Ventura era stato chiaro: “Futuro dell’Italia? Basta guardare come gioca Barella”. E infatti adesso quel ragazzo cresciuto nelle giovanili del Cagliari si ritrova ad indossare la maglia della Nazionale maggiore per la prima volta. E’ stato chiamato dal ct Ventura per sostituire l’infortunato Verratti, investitura mica male. Barellino o Alfonsino “perché sapevo un po’ di tutti”, adesso è diventato grande e si gode la sua esplosione. Piede raffinato ma sostanza da mediano, a Cagliari è già un idolo, e ora sta diventando campione.

Palacio

“E’ vecchio” dicevano. “E’ andato a Bologna per svernare”: frasi dette e ridette. Subito smentite dal “trenza”, autore di un avvio di stagione fulminante. A vederlo correre così si fa fatica a credere alla carta d’identità. 35 anni e non sentirli, nemmeno un po’. Perché Palacio è in forma smagliante e sembra tornato ai vecchi splendori. Dopo 7 partite ha già quasi raggiunto il minutaggio complessivo maturato durante l’intero arco della scorsa stagione. “È un giocatore vero e prima ancora un grande uomo”, ha detto Donadoni al suo arrivo. Non si sbagliava, perché Don Rodrigo in campo dà tutto, nemmeno fosse un esordiente che deve fare a sportellate per mergere. Un esempio per i più giovani e una garanzia per il Bologna, che spera di vederlo così fino a fine stagione.

Pezzella

Arrivato a Firenze come un’incognita si sta dimostrando un difensore affidabile. Sembra aver ormai scalzato definitivamente la concorrenza di Vitor Hugo e del giovane Milenkovic. L’argentino ha convinto Pioli a concedergli una maglia da titolare e lui lo sta ripagando con buone prestazione in serie. Segni particolari? E’ pericolosissimo sotto porta. Già un gol e tante conclusioni provate: insomma un’arma in più per Pioli in fase offensiva e una goduria per i fantacalcisti che lo hanno nella propria rosa.

Cristante

Storia curiosa la sua: andato via dall’Italia con l’etichetta di predestinato è tornato con una carriera da rilanciare. Un giovane vecchio: perché è una vita che si sente parlare di lui, ma la carta d’identità parla di appena 22 anni compiuti da poco. E’ bastata la “cura” Gasperini per farlo rinascere dopo due anni così e così. “Nazionale? Sarà per la prossima”, aveva detto al termine della partita con la Juventus. Niente affatto, perché l’infortunio di Pellegrini gli ha spalancato le porte dell’Azzurro per la prima volta in carriera. Un traguardo raggiunto con la forza del sacrificio, e la voglia di crederci sempre. Anche quando tutto sembrava andare storto e quando una carriera iniziata nel migliore dei modi sembrava già destinata ad una triste parabola. I dieci mesi di Atalanta hanno restituito al calcio italiano un giocatore completamente nuovo: dal nerazzurro all’Azzurro, il passo è stato breve.

Giacomo Chiuchiolo

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