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Edin… cieco? Non quest’anno. Dzeko capocannoniere e goleador della Roma, che rinascita quella del bosniaco

Ma non era… Edin Cieco? Otto gol in nove partite, capocannoniere solitario della Serie A e ovviamente bomber indiscusso della Roma. Cieco proprio no, questo Edin versione 2016/17. Dzeko. Ma c’è di più: quella di quest’anno è la sua miglior partenza di sempre, in carriera. Meglio delle stagioni al City (anche del 2011-12, quando segnò lo stesso numero di gol ma con più minuti in campo), meglio del Wolfsburg e ovviamente meglio della scorsa annata in giallorosso. “È incredibile che la scorsa stagione abbia fatto 8 gol in una stagione, adesso sono a 8 in 9 partite. Questo è il vero Edin Dzeko”. Sorpresa? Forse si, ma non per tutti. “Le seconde stagioni gli riescono sempre meglio”, affermavano i suoi sostenitori. “Ma se non segna nemmeno a porta vuota”, ribattevano i denigratori.

Da Roma-Palermo a Roma-Palermo, due facce della stessa medaglia. Quella di Edin Dzeko. Ieri l’ottavo gol stagionale, l’assist per Salah e una standing ovation al momento del cambio che solo a febbraio scorso sembrava un’utopia. Allora segnò una doppietta. Bene direte voi. L’inizio della rinascita? Ovviamente no. Nella mente di tutti rimase un gol clamorosamente sbagliato a porta vuota che portò l’anagrafe del tifoso romanista a coniare un nuovo soprannome per il bosniaco: Edin Cieco. Il mondo social si riempì di meme di scherno. Dzeko col cane, col bastone, persino con gli occhiali scuri. Non essendo né Ray Charles né Stevie Wonder, per un campione come lui era difficile immaginare di peggio e l’immagine di Dzeko di questa estate, alle prese con le visite oculistiche, fu un assist gratuito ai detrattori a prescindere. Ora possiamo dirlo e, siamo certi, che lo stesso bosniaco ci farà una risata sopra. Troppo bello il momento che sta vivendo per pensare alla scorsa stagione. Anzi, “le critiche che ho ricevuto non mi hanno sorpreso. Era normale, quella scorsa non era stata la mia migliore stagione. Volevo fare di più e mi pare ci stia riuscendo”. Si Edin, ci stai riuscendo e anche molto bene. Un attaccante con questi numeri a Roma non si vedeva dai tempi di Batistuta. Allora l’argentino segnò nove gol nelle prime nove gare. Concluse l’annata a 20 e sappiamo tutti come andò a finire.

Marco Juric

Aspirante scriba, si avvicina al calcio giocato grazie alla chioma fluente di Giovanni Cervone. Folgorato dalla prima autobiografia di Roy Keane, non si innamora del Manchester United, ma del Nottingham Forest. Dopo i primi trent’anni di osservazione partecipante, ha deciso di passare gli altri trenta che gli rimangono a scriverne.

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