C’era un Campione d’Europa in mezzo al campo, un Pallone d’oro sulla trequarti e due Campioni del Mondo davanti. Il primo: Ambrosini. Il secondo è Roberto Baggio. L’attacco è facile da capire: Paolo Rossi e Luca Toni. In comune? Il Vicenza Calcio. O meglio: lo storico “Lanerossi”, nome con cui i tifosi chiamano il club biancorosso ancora oggi. Così ‘non sbagli mai’.
Bene, prendiamo Ambrosini, Baggio, Toni e Rossi e mettiamoli tutti nella stessa formazione, con la maglia del Vicenza sulla pelle, ovviamente. Per una top11 che possa omaggiate nel migliore dei modi i suoi 115 anni, compiuti oggi. Menzione speciale per il portiere di Schio Bardin, i difensori Giorgio Carrera, Giuseppe Lelej e Valeriano Prestanti che hanno conquistato la promozione in A nella stagione 1976-1977 e pure un incredibile secondo posto in Serie A nel campionato 1977-1978, il giocatore/allenatore degli anni ’50 Giuseppe Savoini (top presenze del club!) e la mezz’ala del 71-74 Vendrame. Ma occhi puntati soprattutto sugli ultimi cinquant’anni, per una squadra titolare ti qualità soggettiva. Modulo: 4-3-1-2.
Sterchele. Il Vicenza è casa sua, per uno come lui che è nato a Schio. E’ quarto nella graduatoria dei biancorossi con più presenze di tutti i tempi.
Maggio. A Vicenza si è fatto conoscere, agli esordi. Ben 42 presenze tra il 2000 e il 2003, tra la B e la massima categoria.
Lopez. Idolo e grande esempio per molti vicentini. Quasi 200 partite con questa maglia addosso, molte delle quali da capitano. Nell’estate del ’97 ha alzato al cielo la Coppa Italia.
Bjorklund. Vicenza fu la sua prima tappa italiana e con Lopez formava un muro invalicabile, anche contro attaccanti super come Weah e compagnia. Obiettiva salvezza che fu raggiunto. Recentemente ha anche regalato una maglia biancorossa al figlio.
D’Ignazio. Dalla B alla conquista della Coppa Italia del ’97. Fu una delle colonne di quel Vicenza.
Ambrosini. Al Vicenza in prestito per crescere e lanciarsi nel Milan. ‘Ambro’ si è resto protagonista soprattutto in Coppa delle Coppe dov’è arrivato in semifinale contro il Chelsea.
Di Carlo. Segnò il gol all’ultima giornata contro il Vis Pesaro che valse la promozione in B. A 29 anni ha esordito in Serie B giocando 2 campionati con Guidolin in panchina e con cui ha conquistato la promozione in Serie A nel 1995. Esordiente in serie A a 31 anni si è preso la Coppa Italia 1996-1997, raggiungendo la semifinale di Coppa delle Coppe 1997-1998.
Zauli. Lo chiamano il Principe oppure lo Zidane della B, per classe, eleganza, fisico e personalità. Fu suo il gol vittoria – storico – nella semifinale d’andata di Coppa delle Coppe contro il Chelsea. Indimenticabile.
Baggio. Dal Caldogno al Vicenza, a 13 anni, per 500.000 lire. Era semplicemente più forte di tutti gli altri, fin da subito. Gioiello diventato (Pallone) d’oro.
Toni. Con il Vicenza è arrivato il debutto in A a 23 anni. Dopo Vicenza ha spiccato il volo: 58 gol in 89 partite in Bundes con la maglia del Bayern Monaco addosso. Campione del Mondo nel 2006.
Paolo Rossi. Una macchina da gol. Capocannoniere nel campionato 1976-1977 e promozione in A. Impossibile trattenerlo anche perché era in compartecipazione con la Juventus. Dove continuò la sua carriera.
Con Galli, Filippi, Schwoch, Otero, Luiso, Kallon, Maini, Di Gennaro, Mendez… a disposizione. E soprattutto nel cuore dei vicentini. Per un compleanno da festeggiare tra oggi e il prossimo impegno di campionato contro il Pisa, perché un risultato positivo servirebbe eccome a questo Vicenza di Pastorelli e Bisoli. Che sta lottando con cuore, impegno e determinazione per restare lì dove ha sempre ambito.
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