Le rotte di un sogno chiamato Mondiale: il viaggio di Curaçao

Curaçao e le rotte di un sogno chiamato Mondiale: perché il viaggio dei “Los Azules” è destinato ad arrivare lontano
Immaginate di avere tra le mani un compasso, di puntarlo nel cuore dell’Oceano Atlantico e di iniziare a tracciare una circonferenza che tocchi qualsiasi angolo del globo. O meglio, questo è quello che avrebbe fatto un esploratore spagnolo del 500 per disegnare le rotte via mare per arrivare sull’isola di Curaçao.
Questa volta però la storia si è capovolta: è Curaçao a voler uscire fuori dai propri confini geografici e a volersi spingere verso mondi lontani. Già, il sogno di quella piccola isola di poco più di 400 km² nel cuore dei Caraibi parte proprio così. Con un compasso pronto a disegnare le rotte di un sogno chiamato “Mondiale”.
Dopo la vittoria contro Haiti, la nazionale guidata dall’olandese Dick Advocaat si è guadagnata l’accesso alla terza fase dei gironi di qualificazione al Mondiale della CONCACAF (la Confederazione calcistica del Nord, Centro America e dei Caraibi) ed è stata inserita nel gruppo con Giamaica, Trinidad & Tobago e Bermuda. Il sogno sembra non essere più solo un lontano miraggio.
Così, la “Blue Wave” si giocherà una storica qualificazione al Mondiale del 2026 grazie ai suoi “Los Azules”.
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Dick Advocaat: un capitano giramondo nelle Antille
E come ogni spedizione oltreoceano che si rispetti, c’è bisogno di un buon capitano per iniziare il viaggio. E la nazionale di Curaçao lo ha rintracciato in lui: Dick Advocaat. Il sogno Mondiale dei “Blauwen” parte da qui. Olandese, ma con l’ago della bussola orientato sempre in giro per il mondo. Tra la Corea del Sud e la Russia, passando per il Belgio e il Fenerbahçe in Turchia.
Una carriera che dura da oltre 44 anni e con un’esperienza che molti definirebbero da “lupo di mare”. Poi, a 76 anni suonati e con il tempo per il calcio che aveva fatto il suo corso, la chiamata che non si aspettava: costruire il miracolo a Curaçao. Dopo essere stato annunciato a gennaio del 2024, Advocaat iniziò una lunga opera di arruolamento per la sua nuova squadra, cercando di portare in nazionale quanti più calciatori con radici curacaonesi possibili. La maggior parte dei giocatori arriva infatti – vista la storia coloniale del paese- dall’Olanda, e lo stesso Advocaat tentò di portare in nazionale anche Justin Kluivert. È chiaro: costruire una rosa partendo da una popolazione di poco meno di 150mila abitanti risulterebbe una vera e propria impresa per chiunque. Eppure il “Piccolo Generale” – così definito dai media locali – ha lo spirito di un vero avventuriero e di chi sa anche come godersi il viaggio. “Se fossimo venuti solo per il mare e per il bel tempo avremmo potuto anche sdraiarci su una bella spiaggia in Spagna”.
“Los Azules”: un asse fraterno
“Los Azules”. Questo il nome della spedizione guidata da Advocaat. Letteralmente “I Blu”, stesso colore del ben più noto liquore che ha fatto famosa l’isola. Il racconto dei tanti protagonisti della favola oltreoceano parte dai fratelli Bacuna: Leandro – il più grande tra i due – e Juninho.
Il loro viaggio è un biglietto di andata e ritorno per Curaçao, visto che la loro storia comincia con un piccolo aereo blu atterrato all’aeroporto di Amsterdam, tra gli insegnamenti sul campo di papà John – ex bandiera della nazionale curacaonese – e la madre, ex ala destra. Un forte legame di sangue ha unito i due fratelli anche al di fuori della sfera familiare, condividendo per oltre 4 anni lo spogliatoio del Groningen. Poi, la chiamata del cuore e della loro nazionale, con adesso le rotte di un viaggio da compiere ben definito.
Un giovane bianconero e un portiere… con la maglia di Messi
È arrivato alla Juventus alla fine del mercato 2023/2024 ed è stato da subito aggregato alla Next Gen, e il suo sogno come confermato più volte da papà Liomar è stato sempre e solo uno: sfondare nel mondo del pallone. La storia di Livano Comenencia inizia da Breda, sotto l’ala di Van Nistelrooy al PSV e il mito di Virgil van Dijk. Terzino, centrale di difesa, mediano. Ora centrocampista. Duttile. E con una propensione offensiva e una “fame calcistica” fuori dal comune.
Un altro membro fondamentale della ciurma di Capitan Advocaat è invece Eloy Room. Portiere 34enne, punto fermo del CT e del suo 11. E se il suo sogno più grande – così come quello dei suoi compagni – potrebbe essere quello di interfacciarsi con il Mondiale e con le nazionali più forti del mondo, possiamo dire che in parte il suo progetto lo ha già realizzato. Era il marzo del 2023. L’argentina affrontava Curaçao in una amichevole, e Leo Messi quella sera segnò 3 dei 7 gol inferti ai “Los Azules” nel corso dei 90 minuti. E quindi?
Messi and Curacao’s goalkeeper, Eloy Room, swapping jerseys after Argentina’s 7-0 win.
Respect 💯 pic.twitter.com/GT6z5p19Qg
— ESPN FC (@ESPNFC) March 29, 2023
Pochi sanno che Eloy in quel momento stava vivendo uno dei sogni più belli della sua vita. Al termine del match, andò proprio davanti al campione argentino, chiedendogli la maglia. “Incredibile, un sogno che si avvera. Quella notte presi 7 gol, ma tutti sono tifosi di Messi. Ora ho giocato contro di lui. Ho fatto anche qualche parata, mi servirà per Youtube…”. Sì, ma la maglia? “I sogni diventano realtà”, scrisse sul proprio profilo Instagram pubblicando una foto con la numero 10 dell’Argentina. E c’è anche chi dice che non se la sia tolta nemmeno per dormire quella sera…
Adesso l’ago della bussola di Curaçao punta lontano. Verso un sogno chiamato “Mondiale”: ad Advocaat e ai suoi “Los Azules” l’obiettivo di portare al termine la loro spedizione oltreoceano.