Camicia bianca, elegante ma delicata, soprattutto per le macchie. E forchetta già in mano: sul tavolo una bella torta meringata da leccarsi i baffi. Si ma… prima le candeline! Dettaglio tutt’altro che da sottovalutare: 114 anni non sono mica pochi da soffiare (ma non cancellare e buttare eh), impresa non da tutti. Anzi, storia. E quando il Real Madrid alza lo sguardo s’emoziona, lacrimuccia che scende inevitabile sul viso. Di Stéfano, Puskas, Gento, Amancio, Hierro proprio davanti. In seconda fila Zamora, Míchel, Butragueño, Valdano, Mijatovic, Suker e Redondo. Ci sono anche gli italiani Ancelotti, Capello, Cannavaro, Cassano, Panucci. Florentino Perez stringe la mano a Julián Palacios e gli sussurra un “grazie”. Eh si perché è stato proprio lui 114 anni fa a convocare la prima junta generale per decidere i giocatori che avrebbero formato la prima squadra del Real Madrid. Mano che poi passò ai fratelli Padrós qualche mese dopo: loro a capo della junta del 6 marzo 1902, quella che trasformò il Real Madrid in società di calcio. Ma sapete qual è il colmo? I due fratelli erano… di Barcellona! Ma per tutta Madrid è Julián Palacios il fondatore. Chiaro.
Tutto pronto, candeline accese e salone in silenzio religioso. D’un tratto un ‘uhhhhh’ fa sobbalzare i presenti: ah, è Cristiano Ronaldo, che il suo regalo al Real l’ha già fatto ieri con un poker al Celta. Più di 350 gol con la camiseta blanca. Real Madrid che prende fiato e… Cumpleaños feliz. Cumpleaños feliz. Te deseamos todos. Cumpleaños feliz… Real Madrid! 114 anni di storia. 62 titoli nazionali, 19 trofei internazionali. Campione d’Europa per 10 volte con tanto di multiple-winner badge sulle maglie durante le gare. Cosa per pochi. Parte il coro: “Cumpleaños feliz. Cumpleaños feliz. Te deseamos todos. Cumpleaños feliz… Real Madrid!”
Si ma… il regalo dov’è? Ecco: Zidane (ora l’allenatore, giusto tocchi a lui) prende in mano il telecomando e accende la tv. Parte questo video…
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