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Crystal Palace, try again! Una finale di FA Cup per sfatare il tabù

Il Crystal Palace è la prima finalista di FA Cup
L’esultanza del Crystal Palace dopo il gol di Eberechi Eze

Tabù FA Cup per il Crystal Palace: questa volta l’ostacolo da superare è il Manchester City.

Dopo aver centrato per il 12esimo anno di fila la salvezza, il Crystal Palace può concentrarsi sulla finale di FA Cup. Si tratta di una competizione maledetta per il club londinese, visto che in sei occasioni ha solamente accarezzato l’idea di sollevare al cielo il trofeo. Nel 1975-76, la semifinale persa contro il Southampton, mentre nel 1989-90 è toccato al Manchester United negare la gioia dei festeggiamenti al Crystal Palace.

Altre due semifinali perse rispettivamente contro Liverpool e Chelsea nel 1994-95 e 2021-22, con in mezzo la finale del 2014-15 persa ancora una volta contro il Manchester United di Sir. Alex Ferguson. Non un feeling particolarmente brillante se si aggiunge anche il fatto che la peggiore sconfitta in FA Cup della storia del club è stata contro il Burnely per 9-0.

Per sfare questo tabù, però, i Glaziers dovranno vedersela contro il Manchester City di Guardiola reduce da una stagione piuttosto complicata. In questa edizione il Crystal Palace ha eliminato il Fulham ai quarti di finale, per poi battere anche l’Aston Villa in semifinale. Decisivi i gol di Eberechi Eze e la doppietta Ismaila Sarr, che hanno mandato la squadra di Oliver Glasner in finale.

Il Crystal Palace ha raggiunto due volte la finale di FA Cup nella sua storia, entrambe contro il Manchester United. Nel 1990, sotto la guida di Steve Coppell, i londinesi sfiorarono il trionfo: dopo un emozionante 3-3 nella prima partita, persero la ripetizione per 1-0, in una finale che salvò anche il futuro di Alex Ferguson. Ventisei anni dopo, nel 2016, il Palace allenato da Alan Pardew tornò a Wembley: Jason Puncheon illuse i tifosi con il gol del vantaggio, ma i Red Devils rimontarono con Juan Mata e Jesse Lingard, infrangendo ancora una volta i sogni dei londinesi.

Oliver Glasner, il progettista del Crystal Palace

“Il 90% della nostra preparazione è focalizzato su di noi, non sugli avversari”. Così Glasner in vista della finale contro il Manchester City. Glasner ha lavorato con giocatori come Weghorst al Wolfsburg e Kolo Muani a Francoforte, migliorando le loro prestazioni. Al Crystal Palace, ha sviluppato una squadra offensiva e ben organizzata, con giocatori come Eberechi Eze, Michael Olise e Jean-Philippe Mateta che sono praticamente esplosi sotto la sua guida.

Ha guidato il LASK dalla seconda divisione fino ai preliminari di Champions League, mettendo in risalto un gioco offensivo valorizzando tanti giovani. Col Wolfsburg ha raggiunto due volte l’Europa, concludendo la stagione 2020–21 al 4^ posto in Bundesliga. Infine, il capolavoro con l’Eintracht Francoforte che portato i tedeschi alla vittoria dell’Europa League superando squadre come Barcellona e Rangers.

Dean Henderson, portiere del Crystal Palace

Da Textor a Parish: la società del Crystal Palace

Il Crystal Palace è tra i club più antichi al mondo ma allo stesso tempo anche uno dei più solidi a livello societario. Nel 2021, John Textor ha acquisito il 40% del Crystal Palace per circa 86 milioni di sterline, entrando a far parte del gruppo di proprietà insieme a Steve Parish, Josh Harris e David Blitzer. Successivamente, ha acquistato Botafogo, Lione il RWD Molenbeek in Belgio.

Tuttavia, Textor ha annunciato l’intenzione di vendere la sua quota, ritenendo che il modello di proprietà multi-club non sia più compatibile con le esigenze del Crystal Palace. Quale futuro, dunque, per il club? Un consorzio guidato dai fratelli sauditi Mansoor e Haider Syed, secondo anche il New York Times, avrebbe raggiunto un accordo per acquisire il 45% di Textor. In sintesi, il futuro assetto societario del Crystal Palace potrebbe variare. Ci sarà tempo per pensare a tutto ciò perché oggi c’è da giocare (e possibilmente vincere) il primo titolo nella storia del club.

A cura di Gerardo Guariglia