Cristiano Ronaldo è solo l’ultimo di una lunga serie. Non è la prima volta, infatti, che un movimento calcistico di secondo piano decide di fare il salto di qualità affidandosi a un campione di fama mondiale.
In Arabia Saudita il passaggio di CR7 all’Al-Nassr è un punto di svolta. Prima del portoghese nel campionato saudita avevano giocato altri protagonisti del calcio europeo, ma nessuno di loro è nemmeno paragonabile, per fama e palmarès, all’ex Manchester United: Marega, Eder, Aboubakar e Banega non hanno la portata globale di Ronaldo, i suoi follower, la capacità di incidere nel dibattito con ogni dichiarazione, ogni post, ogni foto.
Prima di Ronaldo, un’operazione simile a quella dell’Al-Nassr l’avevano compiuta i New York Cosmos nel 1975 con Pelé, “sbarcato” negli USA per dare una nuova dimensione a quella che ai tempi si chiamava NASL, l’odierna MLS. Lo avrebbero seguito Giorgio Chinaglia nel 1976 e Franz Beckenbauer l’anno dopo, nel 1977. In tempi più recenti la MLS viene rilanciata dagli arrivi di David Beckham, Andrea Pirlo, David Villa.
In Cina, invece, negli anni 2010 si è puntato soprattutto sugli allenatori. Da Lippi a Cannavaro, passando per Felipe Scolari e Felix Magath. Fra i calciatori, sono arrivati i brasiliani Oscar e Hulk, gli ex Serie A Eder e Pellé: nessun nome eccellente, ma la voglia di attirare con stipendi molto alti dei giocatori che potessero progressivamente alzare il livello della Super League, creando le condizioni perché i calciatori locali potessero emergere. Tutto è cambiato dopo la decisione di inserire una sorta di “salary cap” all’americana e, ovviamente, dopo lo scoppio della pandemia da Covid-19.
L’Arabia Saudita sogna in grande, come dimostra lo stipendio di Cristiano Ronaldo, un unicum nel panorama mondiale. Per i Mondiali 2030 è già stata manifestata l’intenzione di candidarsi (in collaborazione con Egitto e Grecia), l’obiettivo nel frattempo è portare l’attenzione del mondo su Riad. La Supercoppa italiana e quella spagnola sono stati i primi tasselli. La vittoria storica della nazionale allenata da Hervé Renard contro l’Argentina in Qatar ha mostrato al mondo come nel golfo nascano calciatori capaci di competere ai più alti livelli, dal portiere Al-Owais all’attaccante Al-Dawsari, passando per il sorprendente Mohamed Kanno. La presenza del principe ereditario Mohamed Bin Salman nella tribuna d’onore al fianco di Infantino e di Al-Thani ha fatto il resto. Ora tocca a CR7: fare da apripista, “esportare” il suo calcio in un Paese assetato di spettacolo.
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