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Cambiare una squadra, Stroppa ha trasformato la Cremonese

È vero, in campo ci vanno i giocatori. Ma a decidere e indirizzare il destino di una squadra è anche, a volte soprattutto, l’uomo che si siede in panchina. Andare a Cremona e chiedere conferma. L’arrivo di Stroppa in panchina ha stravolto il campionato grigiorosso. I numeri non dicono tutto, ma spesso sono buoni e fedeli indicatori. 2.09 la media dei punti a partita dall’arrivo di Stroppa. 6 risultati utili consecutivi, di cui 5 sono vittorie. 5 partite di fila senza subire gol. Tre punti contro la capolista Venezia giocando quasi tutto il secondo tempo in inferiorità numerica. 29 i punti in classifica, a -4 dalla squadra di Vanoli. Arrivare per cambiare. Cambiare per svoltare. Stroppa ha trasformato la Cremonese. 

Effetto Stroppa

Che culo. Esordisce così in conferenza stampa Giovanni Stroppa commentando l’essere decisivo dei cambi dopo l’espulsione di Antov. La mano dell’allenatore si sente e si vede. Nel percorso fatto in questi mesi e nelle scelte fatte nella partita contro il Venezia. La Cremonese è una squadra nuova, è una squadra diversa. Qualità nel gioco e solidità, sicurezza tattica e fiducia: nel vedere giocare la formazione di Stroppa si ha la sensazione di una squadra consapevole.

Consapevole di cosa deve fare e delle proprie potenzialità e caratteristiche. A fare la differenza è anche il gruppo, dove nessuno è intoccabile e gioca chi lo merita in virtù dei diversi momenti di forma. Una forza mentale con cui ha affrontato e vinto la gara contro il Venezia: “Grande carattere, nel fare la partita e nel come l’abbiamo fatta. Siamo stati bravi a soffrire”. Perché una squadra forte conosce e ha in sé il senso del sacrificio.

Vincere con la difesa

La Cremonese l’ha vinta (anche) con la difesa. Il saper soffrire nei momenti di maggiore difficoltà dopo essere rimasta in 10. La maturità nella gestione della partita e dell’ inferiorità numerica. Il coraggio nel credere di poterla vincere. Questione di atteggiamento e mentalità. E a segnare il gol che ha deciso il match è stato proprio un difensore: Luca Ravanelli. Un esperto di promozioni, dopo la vittoria di due campionati di Serie B e uno di C, che con la sua rete avvicina la Cremonese alla vetta. Una vittoria che è dimostrazione del carattere e della consapevolezza che questa squadra ha costruito. Simbolo del cambiamento della Cremonese. L’abbraccio tra squadra e curva a fine partita che è l’immagine perfetta per descrivere l’atmosfera che si respira a Cremona.

Nicolò Franceschin

Nato nel 1997 tra Milano, Como e Lecco. Laureato in Giurisprudenza, ma ai codici ho preferito una penna. Cresciuto con Maradona (il calcio), ma anche Ronaldinho e Sneijder. Il fascino del numero 10. Credo nella forza delle parole. Verità e narrazione. In giro in macchina per stadi, campi e strade alla ricerca di nuovi colori da scrivere, perché ognuno ha una sua sfumatura. Le note del telefono che si riempiono di storie, alcune il cui finale è ancora tutto da scrivere. Una di queste è la mia. Raccontare emozioni e dare voce a chi non ce l’ha.

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