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Così simili, così diversi: Conte contro Guardiola, tra rispetto e polemiche… superate

Intrigante ed imperdibile. L’appuntamento più atteso. Si scrive City – Chelsea si legge sfida nella sfida. Guardiola contro Conte, in gioco la vetta della Premier. Diversi ma allo stesso tempo simili, Pep e Antonio. Maniacali nella cura del dettaglio, ossessivi nel pensare calcio 24 ore su 24. Intensità ed etica del lavoro. Guardiola più ponderato ed innovatore; Conte più passionale e istintivo. Scuola olandese contro quella italiana: l’allievo di Crujiff e Van Gaal contro quello del Trap.

Scontro tra filosofie sì, ma soprattutto estimatori l’uno dell’altro. Il rispetto prima di tutto. Ammirazione vera ed incondizionata, la loro. Il battibecco relativo al mercato della Juve nel 2013 scatenato da Pep – con pronta risposta di Conte: “Guardiola dev’essere rimasto ai tempi del Brescia. E in effetti lui è andato in un club che ha pochi soldi, no…?” – ormai fa parte di una polemica passata forse davvero mai cominciata.

Per Conte, primo in classifica a +1 sul City e reduce da 7 vittorie consecutive, l’occasione è di quelle ghiotte, da non perdere. Soprattutto perché in questa stagione negli scontri diretti con le big – Liverpool ed Arsenal – non è mai riuscito a portare a casa i 3 punti. La prova del nove per chi in carriera ha modellato le proprie squadre sulla mentalità vincente, la passione ed il coraggio. Rose non sempre costruite per vincere ma trascinate al di là dei propri difetti, capaci di raggiungere obiettivi inimmaginabili in partenza: il primo scudetto con la Juve ne è l’esempio più lampante.

Al contrario di Pep che tra Barcellona e Bayern ha dovuto “solo” gestire al meglio i vari fenomeni a disposizione. Corazzate come questo City. Ma non per questo ha svolto un lavoro meno apprezzabile, anzi: a suon di tiki taka e pressing aggressivo volto al recupero palla immediato ha firmato indelebilmente un’epoca calcistica. Ora al City spetta la missione soprasso, tutt’altro che semplice. E guai a sottovalutare Conte.

Eppure, Pep ci aveva visto lungo già in estate. Una fonte vicina al catalano, Marti Perarnau, suo biografo, ha rivelato come fin dai primi giorni in Inghilterra l’allenatore dei citizens avesse indicato il Chelsea come squadra da battere proprio per la presenza di Conte in panchina. “Ricordo che nel 2015 chiesi a Pep quali fossero secondo lui due grandi allenatori con enorme potenziale e senza nemmeno un secondo d’esitazione disse ‘Tuchel e Conte’ – ha dichiarato Perarnau – Si rivede molto in Antonio. Per Guardiola Conte è un allenatore eccellente capace di preparare le partite come pochi altri, soprattutto senza le coppe europee”.

La sfida è già iniziata, l’attesa per il big match è alle stelle. Appuntamento allora all’Etihad quando si daranno battaglia in campo per poi stringersi la mano al termine. Per una sfida nella sfida ancora più avvincente, nell’ammirazione più totale.

Alberto Trovamala

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