A Cosenza sembra quasi che il tempo si sia fermato alla scorsa primavera. Il sole che scalda il San Vito-Marulla è lo stesso di allora, l’entusiasmo forse anche di più, il nome – oggi come ieri – urlato dal popolo rossoblù è sempre lo stesso: Gennaro Tutino. Il calciatore che da piccolo sognava di fare il ballerino di danza classica e che solo pochi mesi fa ha trascinato con una seconda parte di stagione super il Cosenza in Serie B, categoria che da queste parti mancava da 15 anni.
Oggi Gennaro è tornato a danzare: doppietta (terzo gol in questa Serie B) al Foggia e prima vittoria del Cosenza in campionato. Tre punti e una firma, quella dell’attaccante di proprietà del Napoli, scritta nel destino. Perché quello tra Tutino e Cosenza è un legame troppo forte per rimanere legato ‘solo’ al rettangolo di gioco. Lui in Calabria ha messo ‘la testa a posto’, è rinato: fuori dal campo prima, con gli scarpini ai piedi poi. “Non ho mai avuto la testa giusta per fare il professionista. La verità è questa. Quest’anno però ho deciso di fare le cose per bene, ho deciso di fare il calciatore”, le sue parole a margine della festa promozione dello scorso giugno.
La cura maniacale dell’alimentazione (“Non mangia nemmeno la pizza, lui che è napoletano!”), la serenità ritrovata grazie all’amore per la sua Arianna e la gioia immensa – che aumenta giorno dopo giorno – legata all’attesa che lo porterà presto a diventare papà. Un dono che Gennaro vuole vivere nella ‘sua’ Cosenza, il luogo dove è diventato uomo accantonando definitivamente un passato che stava mettendo a rischio la sua carriera.
Già Cosenza. E il tempo torna ancora indietro, alla scorsa estate: dopo la cavalcata playoff che lo ha visto grande protagonista, il nome di Tutino è al centro del calciomercato. Alla fine la spunta il Carpi, anche grazie ai buoni rapporti tra la società biancorossa e il Napoli (società che detiene il cartellino dell’attaccante classe 1996). Lo smartphone di Gennaro però squilla continuamente: WhatsApp, (video)chiamate, gli ex compagni del Cosenza lo cercano sempre con maggiore insistenza, la scoperta della gravidanza della compagna (anche lei molto legata alla città calabrese) fa il resto.
Tutino torna a Cosenza, sempre in prestito. La sua nuova avventura riparte nuovamente dal San Vito-Marulla, in quella Serie B che ha contribuito a conquistare con i suoi gol e le sue prodezze. Amore vero, dimostrato dai fatti. Ma l’inizio dell’avventura bis in Calabria non è indimenticabile. La squadra fatica più del previsto, Tutino ne risente: dopo il ko con la Cremonese arriva il pesante sfogo di Piero Braglia in conferenza. “Non mi è piaciuto l’atteggiamento di Tutino, indisponente e intollerabile”, parole – quelle pronunciate dall’allenatore del Cosenza – che solo qualche anno fa avrebbero ‘scatenato’ Tutino.
Che adesso però è diventato ‘grande’. Gennaro lavora in maniera ancora più intensa: allenamenti, fatica e dedizione. Sì, quel comportamento da professionista che ormai fa parte di sé. Ed eccola la risposta, a sé stesso e a nessun altro, senza rivincite da prendersi ma la con la voglia di costruire un futuro ancora più importante: due gol, il Cosenza sulle spalle, l’urlo del San-Vito Marulla e un cielo che adesso è tornato nuovamente splendente e sereno. Proprio come quello delle notti magiche cosentine della scorsa primavera.
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