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Torino, furia Mazzarri: “Così non va”. Soriano e Edera trovano il riscatto

Tanti osservati
speciali, davanti a pochi. Ma se riscatto doveva essere, per
alcuni riscatto è stato. Solo per pochi, troppo pochi. Il Torino riesce a battere 2-0 il SudTirol,
in una gara che la squadra di Mazzarri, arrabbiatissimo nel postpartita, ha rischiato di complicarsi da
sola (dubbia è la rete annullata di Turchetta per quello che sarebbe
stato il pareggio tirolese), supera il turno e potrà pensare alla
Fiorentina. Questa è la cronaca. Fredda. Come il freddo che si è
abbattuto su Torino. Alcuni giocatori hanno provato a scaldare i
cuori: 3300 o poco più venuti a sostenere i giocatori nonostante una
previsione di poche emozioni. Un test per molti: fisico ma anche
mentale. Con vista al mercato. Ci si aspettava un segnale, qualcuno
l’ha dato. Chi? Lyanco per esempio. Ma anche Soriano e Edera. E non solo per i due
gol.

Che però contano.
Il centrocampista arrivato a sorpresa dal Villarreal a fine estate
sta faticando e già a gennaio è stato prospettato un suo possibile
nuovo trasferimento verso Cagliari. Sicuramente si aspettava un
percorso diverso nel Torino
: tante panchine consecutive e poche
maglie da titolare. Oggi, la fiammata: gli avversari non potevano
impensierire più di tanto. Ma l’impegno è tutto. È sempre tutto.
E non è mancato. La rete è da manuale: cross da sinistra, sponda di
Zaza e gol del centrocampista, che non esulta più di tanto ma non
per intento polemico. Vuole dare di più, cercherà di farlo da qui
alla sosta.

Così anche Edera.
La sua rete è più spettacolare, anche se arriva verso la fine:
discesa da sinistra, entra in area e da posizione defilata segna
puntando il secondo palo. Il classico bel gol, da un giocatore di
talento che dopo l’esordio e il primissimo exploit della scorsa
stagione, quest’anno ha avuto ben poco spazio. Anche la sua
esultanza è stata contenuta, perché gli obiettivi sono quelli di
segnare in altri palcoscenici, magari con altri avversari. Ma se
Mazzarri voleva un segnale da loro, questo è arrivato. A differenza
di Zaza
, che sbuffa, lotta ma ancora non fa gol.

Sembrava che corressero più di noi. Siamo stati lenti e avevo paura di questoha commentato l’allenatore. Con amarezza. “Ci deve servire da lezione: così non si va da nessuna parte. Per questo ieri ho fatto un ritiro: provando a prepararla addirittura come una partita di Champions. A volte quando si sbaglia, l’allenatore fa un esame di coscienza: qui no, non mi sento in colpa. Ho fatto di tutto per far capire loro che poteva essere pericolosa, non l’hanno capita: domani ci dovremo confrontare“. Il Torino-bis di oggi supera solo in parte l’esame. Ora dovrà crescere.

Redazione

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