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Coppa Italia | Milan, Gattuso: “Gara fondamentale ma se dico che abbiamo risolto i nostri problemi sarei ipocrita”

“Venivamo da un periodo negativo, per noi questa era una partita fondamentale. I complimenti vanno ai miei ragazzi, sicuramente”. Un Gattuso sereno, quello che al termine di Milan-Inter ha parlato ai microfoni di RaiSport. I rossoneri, con un 1-0 conquistato nei tempi supplementari, hanno staccato il pass per la semifinale di Coppa Italia ma Gattuso ha voluto analizzare così il periodo e non solo la prestazione di stasera: “Io sono alle prime armi come allenatore, ma dal primo giorno che ho accettato questo lavoro sapevo a cosa andavo incontro. Il Milan è una grande società, sono arrivati tantissimi giocatori e stiamo facendo fatica ma col lavoro, il senso d’appartenenza possiamo migliorare. Qualcuno mi ha rinfacciato che credevo troppo nei miri giocatori ma io lavoro con loro. E se devo massacrare qualcuno lo faccio. E’ una squadra con qualità e il ‘veleno’ spesso gli è mancato ma oggi no, abbiamo saputo battagliare ed è venuta fuori la nostra qualità. C’è ancora da soffrire, se pensiamo che con questa vittoria abbiamo risolto i nostri problemi sarei ipocrita ma ci dà fiducia e ci fa lavorare con tranquillità. Forse sono l’ultimo allenatore della Serie A, ancora ne devo mangiare di pasta asciutta per migliorare, ma anche quando gioco a calcetto con mia figlia voglio vincere. Ce la giocheremo partita dopo partita”.

Spazio poi a qualche considerazione sull’abbraccio tra primo e secondo tempo supplementare con la squadra: “Ho giocato per tantissimi anni ne ho viste tante… In questo momento era una partita fondamentale, sapevamo che c’era da soffrire, ma ora guardiamo avanti, abbiamo due partite prima della sosta e speriamo di fare punti in campionato. Toccare il fondo? Da quando faccio l’allenatore l’ho toccato spesso, non mi sono fatto mancare nulla. Qui però non manca niente, tra impegni e programmazione. Siamo all’avanguardia in tutto e ora sta a me tirare fuori il massimo dalla squadra. In questo momento bisogna andare alla ricerca del massimo di ogni ragazzo. Per me non c’è tanta differenza tra la partita di stasera e quella con l’Atalanta, poi qualcuno mi potrà prendere da ebete o pazzo”.

Redazione

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