21 gol nelle ultime 6 partite, un gioco spettacolare, il quarto posto che significa Champions: è la fotografia del momento idilliaco che stanno vivendo Antonio Conte e il suo Tottenham. Ieri, nella 31esima di Premier gli Spurs hanno battuto in rimonta il Newcastle per 5-1, con le reti di Davies, Doherty, Son, Emerson Royal e Bergwijn: una splendida cooperativa del gol, guidata in maniera eccellente dall’allenatore fresco della panchina d’oro.
La partita del Tottenham Stadium sancisce forse definitivamente l’innamoramento tra l’allenatore e l’ambiente, e prolunga il “magic moment” che lega tifosi, calciatori, società. Il Tottenham di Conte adesso non si limita a vincere, diverte, anzi entusiasma, sembra non fare alcuna fatica a trovare il gol.
Una chiave di lettura di questo exploit vissuto tra marzo e aprile è senza dubbio il mercato invernale. A gennaio sono arrivati infatti Bentancur, ormai titolare in mediana al fianco di Hojbjerg, e soprattutto Kulusevski, già decisivo in 7 occasioni, con 2 gol e 5 assist. Nessun altro calciatore di Premier ha servito altrettanti passaggi vincenti da quando lo svedese gioca in Inghilterra. Kulusevski in Premier sembra aver trovato la propria dimensione ideale: può sfruttare le sue straordinarie doti aerobiche in spazi decisamente più aperti di quelli della Serie A. Ormai durante ogni partita l’account Twitter del Tottenham posta la frase: “Dejan Kulusevski, btw“, dove “btw” sta per “by the way” – una constatazione ammirata, la sintesi di un amore ormai sbocciato.
Inoltre, da qualche giornata Conte ha deciso di puntare risolutamente sugli stessi 11 giocatori e su un assetto tattico stabile che ne valorizza le qualità. Lloris in porta, difesa a tre con Davies, Dier e Romero, centrocampo a 4 con Hojbjerg e Bentancur affiancati dagli esterni Emerson Royal e Doherty, Kulusevski e Son dietro a Kane. L’attaccante della nazionale inglese, dopo il pessimo avvio di stagione con Espirito Santo, è tornato ai suoi livelli: un regista arretrato, un giocatore dalle mille risorse tecniche e atletiche, un fenomeno assoluto. Conte ha detto di sperare “che abbia tutto ciò che si merita: è anche una persona straordinaria“. Gli è spiaciuto solo che “Hurricane” non abbia segnato, ma è impossibile non riconoscere il ruolo del numero 9 nel plasmare il gioco offensivo della squadra, dettandone modi e tempi di realizzazione.
Il Newcastle di Eddie Howe, nel secondo tempo, ci ha messo del proprio, spianando la strada del contropiede ai centometristi degli Spurs con un pressing sbagliato. I giocatori del Tottenham scambiavano stretto a centrocampo, dove Joelinton soffriva la posizione di Kane e la conseguente superiorità avversaria, e poi verticalizzavano per Kulusevski, Son e i due esterni. Ecco, gli esterni: Doherty ed Emerson Royal sono stati i migliori in campo. Entrambi sono andati in rete, e il primo ha servito l’assist per il secondo. Gli esterni sono sempre stati i pilastri del calcio di Conte, da quando alla Juventus il suo 3-5-2 poggiava sulle incursioni di Lichtsteiner. Ora Doherty ed Emerson interpretano il ruolo con continui sprint, tecnica e senso del sacrificio.
Quando vinse all’Etihad contro il Manchester City, Conte postò su Instagram un video delle migliori azioni del match, vantando, nella didascalia, un calcio ben diverso da quello tutto “difesa e contropiede” che gli attribuiscono i detrattori. In effetti il Tottenham raggiunge vette di bellezza che nessun’altra squadra di Conte, se non probabilmente la Juventus 2011-2012, ha mai avvicinato. Ma ciò che conta più di ogni altra cosa, per l’allenatore leccese, sono sempre i risultati. Anche in questo, Conte non si smentisce: la media punti in Premier dal suo arrivo è di 1,95, superiore all’1,51 del predecessore Espirito Santo. Il portoghese lasciò il Tottenham all’ottavo posto, Conte lo ha trascinato fino al quarto che significherebbe Champions, in attesa dell’Arsenal impegnato stasera nel derby col Crystal Palace. Ma l’obiettivo più importante, Conte l’ha raggiunto: l’amore è tornato, nel nord di Londra, “Come on you Spurs” si sente sempre più forte.
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