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Napoli, Conte: “Contro la Juventus sarà un altro esame, mi aspetto continuità”

Presente e passato. Sabato 21 settembre Antonio Conte tornerà da avversario all’Allianz Stadium e sfiderà la Juventus di Thiago Motta. Complice la vittoria contro il Cagliari, il Napoli ha scavalcato i bianconeri nel turno precedente, e ora ha un punto di vantaggio. A due giorni dalla sfida (che si giocherà sabato alle 18), l’allenatore azzurro ha parlato in conferenza stampa.

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Napoli, le parole di Antonio Conte

L’allenatore del Napoli ha presentato la sfida contro la Juventus in conferenza stampa. Prima di cominciare però, Conte ha rivolto un pensiero alla famiglia di Totò Schillaci. “Voglio rivolgere un pensiero a Schillaci. Al sud rappresentava un grandissimo esempio di chi era riuscito ad arrivare in alto. Ho avuto il piacere e la fortuna di giocare con lui nel 1991 alla Juventus. Il pensiero va anche alla famiglia per la perdita di un’ottima persona. Quando arrivai alla Juventus lo vedevo come un idolo nonostante lui fosse una persona molto utile pronta a mettersi sempre a disposizione”.

 

Conte ha proseguito parlando dell’importanza della partita contro la Juventus: “Per tutte le squadre, con il fatto che il mercato è finito tardi, c’è una fase di assestamento. Mi aspetto sicuramente di dare una continuità. Noi dobbiamo crescere sotto tanti punti di vista senza soffermarci troppo sulla partita precedente. Non dobbiamo neanche illuderci: ogni partita è un test per mostrare che siamo sulla giusta via. Se considero la Juventus come un esame? Ogni partita lo è. A Cagliari è stato difficile giocare anche per l’ambiente. Mi auguro che sia una sfida che possa contare qualcosa, partiamo su due livelli diversi. Rispetto allo scorso anno ci sono diciotto punti da recuperare. Nel corso di una partita è necessario indossare diversi abiti se vogliamo essere vincenti”.

 

L’allenatore azzurro ha continuato parlando della sua carriera con la Juventus: “La mia storia parla di tredici anni trascorsi alla Juventus da calciatore, dove sono stato capitano e dove abbiamo vinto tutto. Ho avuto la possibilità di fare tre anni da allenatore in un momento difficile e aprendo un ciclo vittorioso. Faccio parte della storia della Juventus per quello che ho dato, è inevitabile che da calciatore è più semplice scegliere la propria strada. Poi, da allenatore, è molto difficile che sia tu a decidere il tuo percorso. Ho sempre onorato le piazze in cui ho allenato. Oggi ho il piacere immenso di allenare un club come il Napoli, per me nato al sud è un motivo di orgoglio e soddisfazione. Per me sarà emozionante tornare in quello stadio, come tra parecchi anni sarà emozionante affrontare di nuovo il Napoli da avversario”.

 

 Conte ha parlato anche del calendario della Juventus rispetto a quello del Napoli e di Thiago Motta: Motta raccoglie l’eredità di un allenatore, Allegri, che ha scritto diverse pagine della Juventus. La richiesta è sempre quella di vincere. Era un calciatore che chiamai per gli Europei, questo mi a ridere e mi fa anche pensare che sto diventando vecchio (ride, ndr). È un ragazzo serio che ha fatto benissimo a Bologna, gli auguro il meglio. Chiaramente non nelle partite contro di noi. Il vantaggio per me di non giocare le coppe è quello di lavorare di più con il gruppo. Quando arrivi in un nuovo club serve tempo per conoscere ogni aspetto. Se invece avessimo dovuto giocare tre partite in una settimana saremmo stati fregati. Ma c’è anche uno svantaggio, ovvero che la rosa non è competitiva come una rosa che gioca in Europa”.

 

 Infine, Conte ha parlato del gruppo: “Lo spirito di gruppo è l’essenza delle squadre che vogliono ambire a fare qualcosa di importante. Ho trovato un gruppo di bravi ragazzi, non ci sono egoisti. Da questo punto di vista è stato più semplice cercare di stimolare alcuni tasti. Meglio una brutta verità che una bella bugia. In futuro, quando incontrerò di nuovo questi ragazzi, noi dovremo guardarci sempre negli occhi. Ti fa capire che alla fine stai costruendo qualcosa”. 

Redazione

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