Da “amma faticà” a “la storia la scrivono i vincenti”: il tricolore comunicativo di Conte

Le frasi più iconiche di uno scudetto che passa anche dalle dichiarazioni dell’allenatore
Gli sono bastate due parole per entrare nel cuore dei tifosi. “Amma faticà”. Chiaro, conciso, concreto: del resto Antonio Conte è sempre stato così. Bravo a farsi forza con i giocatori, e con le espressioni.
Poche chiacchiere, tanto lavoro. Quando parla, però, non lo fa mai a sproposito. E ogni sua frase si trasforma nel sentimento popolare di chi si mette in gioco per vincere, non per partecipare: “Voglio un Napoli che abbia voglia di rivalsa”.
Il tricolore comunicativo di Antonio Conte passa anche (e soprattutto) dalla conferenza stampa: “Io voglio far capire ai giocatori che Napoli non è una fase di passaggio ma una meta. Altrimenti dovremmo sempre fare discorsi su discorsi. Il calciatore deve venire a Napoli sapendo in che realtà importante è approdato, una squadra che lotterà per vincere ogni anno”. Così si era presentato al Palazzo Reale.
“Ci è stata chiesto una bella torta e noi l’abbiamo presentata, adesso serve la ciliegina”. Così Conte, 10 mesi, ha ribaltato la narrativa di un Napoli vincente. Ritrovato. Solido. E campione.
“Chi mi prende deve lottare per lo scudetto”
“Sono state dette tante cose a inizio d’anno da parte mia. Alcune posso confermarle, altre no. Ai tifosi dico di continuare a sognare, stiamo facendo qualcosa che va al di là delle aspettative”. Pizzicante e tagliente: ad Antonio Conte non è mai piaciuto essere banale. Distogliere la pressione dai suoi giocatori per parlare di sogno e minimi obiettivi.
E quando sente la parola scudetto: “A Napoli mi sono integrato benissimo e sto benissimo, così come la mia famiglia. C’è il sole, si mangia alla grande e noi dobbiamo vivere il presente. La gente vuole vincere e ha ambizione, quindi c’è grande apertura da parte mia sotto tutti i punti di vista, ma dobbiamo vedere la realtà quale sarà. Io qui sto bene, la piazza mi trasmette emozioni, ma chi mi prende sa che porto delle aspettative. Chi prende Conte deve lottare per vincere lo scudetto, non basta la Champions”. La scossa emotiva in piena primavera è stata accolta da tutti come un chiaro segnale: l’obiettivo è vincere. “Lo faccio per i tifosi”.
“La storia la scrive chi vince”
Non solo ha “dato fastidio” all’Inter. Il Napoli è riuscito anche a superarla (e a superare sé stessa). Conte ha sempre predicato calma: “Dobbiamo vivere il presente”. O almeno, l’ha fatto fino al mese di aprile. Poi, è arrivata la spallata decisiva (nonostante il mezzo passo falso casalingo contro il Genoa).
“La storia la scrive chi vince, non si ricorderà nessuno se arriviamo secondi”. Conte e il Napoli hanno (ri)scritto la storia. Quella ciliegina sulla torta tanto desiderata dall’allenatore prima della gara contro il Parma è ora uno scudetto cucito sul petto. Napoli ha faticato. Conte l’ha fatto di nuovo. Napoli campione e tricolore.