C’è l’annuncio ufficiale: il Napoli sceglie Conte – e le sue idee – per ripartire. Tornare in alto. È stata una scelta del «pueblo». Come se rappresentasse un ponte – di pace – tra De Laurentiis e la piazza partenopea. Idee e qualità in campo, e fuori: Napoli, inizia la «new era».
In lista c’erano anche altri nomi. Da Pioli a Italiano, passando per Gasperini. Ma il presidente del Napoli ha fin da subito evidenziato il nome dell’ex CT. Zero dubbi. Il primo numero in rubrica a essere chiamato subito dopo l’esonero di Garcia. No secco. Ma solo perché la stagione era ancora in corso.
Dalle bandiere azzurre esposte con orgoglio e felicità alla contestazione al termine di Napoli-Lecce. È trascorso solo un anno. Record negativo per una squadra dopo aver vinto un campionato in Serie A: mai nessuno aveva fatto così male. Ma De Laurentiis sa sempre come rialzare la testa e riprendersi. Lo ha fatto con Spalletti dopo un triennio non proprio felice con Gattuso e Ancelotti. Come se avesse la mossa giusta al momento giusto.
Definire l’umore della piazza partenopea da «montagne russe» risulta essere un eufemismo. La gioia infinita con Spalletti prima, un anno nell’anonimato poi. Tre allenatori (Garcia, Mazzarri e Calzona), ma risultati positivi pari allo zero. Fuori agli ottavi di Champions League. Stessa storia anche in Coppa Italia, ma contro il Frosinone. E in campionato il risultato è ancora più deludente: decimo posto e addio Europa. Per la prima volta dopo quindici anni. Per quando la caduta possa sembrare ripida e dolorosa, l’indomani di un nuovo giorno lascia sempre sogni e speranze.
Allora ecco che De Laurentiis restringe il campo e definisce l’affare Conte al termine del campionato. 8 milioni l’anno per tre stagioni. Aspettative alte e spalle pesanti. Testa alta e petto in fuori: l’allenatore italiano ha sempre dimostrato di essere un allenatore vincente.
Personalità forte. Storia importante. Antonio Conte nella sua carriera non ha mai fallito. Sempre reso al massimo. L’unico nome capace di far dormire sogni tranquilli ai tifosi del Napoli.
Moduli e calciatori su cui puntare ora sono argomenti in secondo piano. L’entusiasmo dei tifosi del Napoli, invece, è tangibile. E puntare tutto su Conte era l’unica mossa (giusta) da fare.
In una recente intervista ai microfoni del The Telegraph, il classe ’69 aveva dimostrato quanto avesse ancora voglia di alzare al cielo trofei: “Non basta solo divertire: le mie squadre devono vincere. Per me festeggiare il quarto posto e un posto in Champions League è stato davvero strano”. È un connubio perfetto. Napoli vuole tornare grande e Conte vuole ripartire.
Ai piedi del Vesuvio si respira aria nuova. Per certi versi diversa. La canzoncina della Champions non è più la ninna nanna di ogni sera. Ma non è un problema. L’arrivo di Conte ha stravolto i piani di tutti. C’è un legame, però, tra il terzo Scudetto e l’arrivo dell’allenatore ex Tottenham. Dal «Sarò con te» al «Sarò Conte». Il passo è breve. C’è di mezzo solo una stagione da dimenticare e ripartire.
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