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Gioventù, estetica, scouting: Roma, occhio al Vitesse

Gioventù, cura dell’estetica e fiducia nello scouting: sono questi, ormai da anni, i tratti che definiscono l’identità del Vitesse, prossimo avversario della Roma negli ottavi di finale di Uefa Conference League

Il Vitesse occupa la sesta posizione nell’Eredivisie, il campionato olandese, e si trova agli ottavi di Conference per aver eliminato il Rapid Vienna ai sedicesimi, ma soprattutto dopo essersi lasciato alle spalle il Tottenham nella fase a gironi, eliminandolo. 

 

 

Vero è che il Tottenham non potè giocare la sesta e ultima partita di quel raggruppamento, contro il Rennes, per i troppi casi Covid, e la Uefa decise per la vittoria a tavolino dei francesi; ma è vero anche che il Tottenham, le “aquile” di Arnheim (la città dove il club è stato fondato nel 1892) lo hanno batuto, nel loro stadio, il GelreDome. Uno stadio fondato nel 1998, dalla capienza di poco più di 21000  posti, in cui, oltre a Kane e compagni, in passato si sono esibite in concerto anche celebrità musicali del calibro di Madonna e Rihanna. In quel giorno di ottobre, il gol decisivo segnato da Maximilian Wittek, esterno di centrocampo tedesco ventiseienne, venne festeggiato come il più importante della storia recente del club. 

 

 

Il rapporto con il Chelsea

Club che ha in bacheca un solo trofeo, la Coppa nazionale vinta nella stagione 2016-2017. Nello stesso torneo, nella scorsa stagione è arrivata un’altra finale, persa 2-1 contro l’Ajax “pigliatutto”. I maggiori risultati della storia del club coincidono grossomodo con l’ultimo decennio, quello in cui si è saldato un rapporto di partenariato con il Chelsea, dovuto alle buone relazioni fra la presidenza e Roman Abramovich. Rapporti che sussistono anche con l’attuale patron, il russo Valeriy Oif, e che hanno consentito ai Blues, che ospitano a Cobham uno dei settori giovanili più all’avanguardia d’Inghilterra, di mandare molti giovani a “farsi le ossa” proprio ad Arnhem. Tra questi Mason Mount, che trascorse in Olanda la stagione 2017-2018, in cui assommò un totale di 40 presenze e 14 gol. Ma dal Vitesse sono passati anche Charly Musonda, Nathan, Van Ginkel e Nemanja Matic. La “stella polare” della squadra in questi ultimi anni è stata accompagnare risultati discreti a una ricerca calcistica che non trascurasse l’estetica: è grazie a questo “mix” che il Vitesse ha raggiunto il più prestigioso traguardo europeo della sua storia. 

 

 

La “stella” è Openda

La squadra giallonera è attualmente allenata dal tedesco Thomas Letsch: 53 anni, un passato nella galassia Red Bull, fra Salisburgo e Liefering. Esattamente come Johannes Spors, ex direttore sportivo delle aquile, passato dal dicembre scorso al Genoa, grande scopritore di talenti che ha fatto le fortune recenti del club. La “stella” è il belga Loic Openda, attaccante ventiduenne autore di 11 reti in campionato e 3 in Conference League. Altri giocatori interessanti sono il difensore Doeckhi, esterno sinistro capace di far male in fase offensiva, e Bazoer, centrocampista acquistato qualche anno fa dall’Ajax e adattato a difensore centrale per la capacità di far uscire la palla dal’area con qualità. Il Vitesse arriva alla sfida col la Roma (Andata ad Arnhem il 10 marzo, ritorno all’Olimpico il 17) con la spensieratezza di chi ha poco o nulla da perdere: meglio farci attenzione, per Mourinho e i suoi, che comunque appaiono favoriti. LEGGI ANCHE: Tutti gli accoppiamenti degli ottavi di finale di Conference League

Andrea Monforte

Classe 2000, monzese (d’adozione), studio Lettere a Milano. Un’indomita ed ereditaria passione per lo sport (calcio, ovviamente, ma anche ciclismo), declinata in “narrazione” tecnica e sentimentale: la critica della complessità come antidoto alla semplificazione. La vaghezza del ricordo personale ha reso l’azzurro del cielo di Berlino 2006 un’indelebile traccia mitologica. Sono nato lo stesso giorno di Ryan Giggs e di Manuel Lazzari, ma resto umile.

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