Lazio, Parma e Inter, sei anni in Serie A che lo hanno visto protagonista, soprattutto con la maglia biancoceleste. Oggi Sergio Conceicao allena il Porto, primo posto in classifica in campionato e vittoria per 3 a 0 in Champions League contro il Monaco: “Se vincessi qui potrei puntare alla panchina di una big, Italia compresa, dove un giorno vorrò tornare. La Serie A mi è rimasta nel cuore, anche se non escludo la Premier League, mi affascina il campionato inglese. Ci sarà tempo per pensare, ora devo fare bene con il Porto”, ha detto l’allenatore portoghese alla Gazzetta dello Sport.
Quella in panchina è stata però un’esperienza lunga e difficile per Conceicao: “Al Paok per aiutare il club in difficoltò, Vryzas (ex Perugia e Fiorentina), mi chiese di dare una mano al direttore sportivo, per questo anticipai la fine della carriera da allenatore”. Prima del Porto, l’esperienza in Francia al Nantes: “Quel settimo posto è un capolavoro, eravamo penultimi a dicembre e quando sono arrivato, oltre a fare l’allenatore ho dovuto risolvere anche alcune questioni fuori dal campo. Non ero solo un allenatore, ma anche manager, è servito a completarmi. Ora c’è Ranieri che sta facendo bene e sono felice per lui. Ci siamo sentiti ad inizio stagione, si è voluto informare su giocatori e ambiente. Ha individuato subito i punti dove doveva lavorare di più”.
Ha completato il suo bagaglio tecnico con le stagioni all’Olhanense e Academica: “Sono due squadre piccole e mi sono concentrato sulla fase difensiva e contropiede. È un obbligo quando alleni queste formazioni, bisogna portare a casa il risultato”. I modelli però rimangono i suoi ex allenatori: “Eriksson, ma anche Sacchi e Mourinho. Sono spettacolari, ma io in panchina voglio essere Conceicao, fare i paragoni con il calcio del passato diventa difficile”.
Sui giovani invece: “In Portogallo i giovani vanno lanciai, Dalbert fu una mia intuizione. Giocava nella seconda squadra del Vitoria, ma avevo visto delle qualità. In dodici mesi è passato dal Nizza, all’Inter. Un bel giocatore: fisico e tecnico, ma deve migliorare difensivamente”. Infine chiude parlando del suo ex compagno di squadra Inzaghi: “La Lazio gioca benissimo, si distingue dalle altre squadre, sono felice per Simone. Juventus e Napoli sono più forti delle altre, ma Sarri sta facendo un capolavoro”, ha concluso l’ex giocatore della Lazio.
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