Dalla Serie A per la Serie A. Un destino comune quello di Simone Verdi e Gabriel Strefezza. Uno stesso destino perché comuni erano le motivazioni e le strade che li hanno portati a Como. C’è un fil rouge che unisce le loro storie. Collegate, un po’ come le loro menti che in campo si cercavano, così simili per qualità e visione. Sono stati i colpi più importanti delle due scorse finestre di mercato: l’ex Bologna in estate e l’ex Lecce a gennaio. Immagini emblematiche delle ambizioni del club e di quello che era il sogno da realizzare. Due trattative importanti, due colpi accolti dalla piazza. In entrambi la decisione di lasciare la Serie A per riconquistarla con il Como. La scelta di andare in B per abbracciare un progetto. Per la sua prospettiva, per la sua ambizione, per la sua solidità. Esperienza, qualità e fantasia: sulla promozione c’è anche e soprattutto la firma di Strefezza e Verdi. Dalla A per la A, promessa mantenuta.
“Sarebbe una rivincita per me. Ci tengo, ci tengo tanto. Sono venuto a Como per riprendermi la Serie A sul campo. E poi se lo meritano i miei compagni, la società, la gente…”. Motivazioni, obiettivi, emozioni.
Con queste parole Simone Verdi aveva spiegato ai nostri microfoni la scelta di andare in B e sposare il progetto del Como. Riscatto, prima di tutto. Un senso di rivalsa in un talento raro per l’autenticità del suo talento e delle sue forme d’espressione. Un talento che non sempre ha trovato continuità e che, probabilmente, non si è espresso nella totalità delle sue potenzialità. Picchi alternati a pausa. Grandi occasioni alternate a mancanza di vere opportunità.
Ecco perché la vittoria a Como assume una sfumatura particolare. Per il significato e per il momento. Un obiettivo fissato e raggiunto. L’arrivo per essere un riferimento e il ruolo da protagonista. Una consapevolezza diversa e costruita. Un talento che spesso ha portato con sé quel “cosa sarebbe potuto essere”, in limbo tra il peso delle aspettative e la bellezza delle sue giocate. Dubbi a cui ora si sono sostituiti certezze: la maturità di Simone e quella Serie A conquistata. Una volta ancora.
Già, questione di categoria. Fa la differenza. Perché spesso per costruire grandi traguardi servono uomini e giocatori che a quei livelli sono abituati. Elementi che per peso specifico, talento ed esperienza siano capaci di spostare gli equilibri di una squadra e di una stagione. Elementi di “un’altra categoria”, appunto. E quello di Gabriel Strefezza a Como e in Serie B è stato un impatto da… promozione. Esordio contro la Ternana con gol decisivo. La partita successiva contro il Brescia un altro 1-0 firmato da Gabriel. Incidere fin da subito. Ha lasciato la Serie A a gennaio, dopo il poco spazio a Lecce. La ritrova pochi mesi dopo, obiettivo raggiunto. Il Como è tornato in A.
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