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Inter, Marotta: “Abbiamo l’obbligo di crederci. Inzaghi? Parleremo del rinnovo”

Il presidente dell'Inter Beppe Marotta
Inter, Beppe Marotta

Le dichiarazioni del presidente dell’Inter Giuseppe Marotta prima della partita contro il Como, valida per l’ultima giornata di Serie A

Ultima giornata di campionato, tutto ancora aperto. L’Inter può ancora aggrapparsi a una speranza, infatti i nerazzurri possono ancora sperare in una sconfitta o in un pareggio del Napoli.

Dall’altra parte, però, gli azzurri si trovano a +1 e possono festeggiare lo scudetto in caso di successo contro il Cagliari.

A Como, dunque, la squadra di Inzaghi cercherà di vincere per sperare nel secondo scudetto di fila, con gli occhi anche sulla finale di Champions.

Nel pre partita il presidente nerazzurro Beppe Marotta è intervenuto ai microfoni di DAZN per presentare il match.

Inter, Marotta: “Abbiamo l’obbligo di crederci”

Marotta ha esordito così: “Abbiamo l’obbligo di crederci. I giocatori sono professionisti di spessore che sanno che questa sia una partita importante. Il destino è nelle mani altrui, ma noi dobbiamo dare il massimo“.

Ha proseguito parlando del silenzio dopo il pareggio contro la Lazio: “Non voglio entrare nell’argomento del silenzio stampa, soprattutto all’ultima di campionato. Il silenzio è una forma di comunicazione che dev’essere interpretata da taluni e spiegata da altri. In questo caso abbiamo ritenuto di farlo non per mancanza di rispetto, ma perché in quel momento c’era tensione ed è giusto gestire i momenti difficili“.

Il presidente dell'Inter Beppe Marotta
Inter, Beppe Marotta

“C’è la volontà di proseguire con Inzaghi”

Il presidente dell’Inter ha continuato: “Vince chi merita? Il campionato è come se fosse un Giro d’Italia, nella Champions spesso ci sono circostanze che ti aiutano. Quest’anno è coinciso col fatto che abbiamo giocato 15 partite in più in altre competizioni, quindi è normale che ci siano delle difficoltà“.

Ha poi concluso sulle sirene arabe riguardanti Simone Inzaghi: “Intanto il contratto non è in scadenza, ma c’è ancora un anno. Quel che conta è l’aspetto sostanziale, non formale. Con Inzaghi abbiamo raccolto un rapporto di grande simbiosi, è un grande professionista, maggior artefice di questo ciclo straordinario degli ultimi quattro anni. Da parte nostra c’è la volontà di proseguire, non credo ci siano campanelli contrari. Non è il momento di parlarne. Dopo la Champions e il Mondiale arriverà il momento per confrontarci sulla volontà del rinnovo di contratto“.