Categories: Interviste e Storie

Como, Gabrielloni e il giorno della marmotta

C’è sempre la sua firma. La quarta consecutiva. Sempre decisivo. Sarebbe riduttivo definire Alessandro Gabrielloni come l’uomo in più del Como: è anima e grinta. Con lui in campo si percepisce un’aura differente, vibrazioni positive che passano dalla tribuna al campo. Dai suoi piedi alla curva: “Gonfia la rete, dai Ale gonfia la rete” cantano. Detto, fatto. Sotto gli occhi della famiglia Hartono – proprietari del club – presenti per la prima volta al Sinigaglia, il Como vince ancora nel segno di Gabrielloni e Da Cunha, come a Catanzaro. 

“Gabrigol”

Come un déjà vu che si ripete. Le ultime settimane di Alessandro Gabrielloni si sono trasformate nella trama di Truman show e lui è il protagonista: Seaheaven diventa Como e Jim Carrey – nei panni di Truman Burbank – non è altro che un attaccante con la numero 9 sulle spalle. La routine è sempre quella: allenamento, partita e gol. In loop, ormai da diverse giornate di campionato. Un parallelismo con una sola differenza: non c’è alcun copione scritto, nessun artificio a manipolare il suo cammino e quello del Como. Oltre la tecnica, la determinazione di chi è partito dai dilettanti per costruirsi qualcosa di speciale.
Dopo un inizio di stagione complicato, l’attaccante biancoblu ha ritrovato la sintonia con il gol. Da terza scelta a titolare indiscusso, un ottimo periodo di forma che condivide con il suo compagno di reparto Cutrone che, contro il Bari, non segna ma serve l’assist al suo partner in crime

Una media punti da promozione…in Serie A

Quarta vittoria consecutiva, la sesta nelle ultime sette gare. Dalle parti del Sinigaglia la parola “sconfitta” non esiste più: dobbiamo tornare indietro allo scorso 27 gennaio, giorno dell’ultimo ko interno contro l’Ascoli. “Dobbiamo pensare a noi, al nostro percorso. Non abbiamo ancora raggiunto niente di concreto: in questo rush finale sarà fondamentale l’aspetto fondamentale. Dobbiamo continuare su questa squadra” vietato rilassarsi, come tiene a sottolineare Osian Roberts

Tra i vicoli di Como non si fa altro che parlare di Cutrone e compagni: dal bar sul lungolago al barbiere vicino alla stazione: “Ma quindi mi stai dicendo che se arriviamo secondi saliamo in Serie A?” Questo è quanto si chiedono i tifosi, soprattutto chi se ne intende di meno: sinonimo di una passione contagiosa. Una suggestiva nuvola biancoblu riaccende il cuore di una città con la consapevolezza di poter riscrivere la storia.

Lorenzo Bloise

Classe 2001, nato nel comasco, oggi pendolare a Milano. Amante dello sport in tutte le sue sfaccettature: giocatore di provincia di basket, con il calcio mi sono limitato alla PlayStation. Cresciuto tra un doppio passo di Cristiano Ronaldo e un fadeaway di Dirk Nowitzki. Davanti alla televisione, allo stadio o al palazzetto con la stessa curiosità di un bambino. Highlights, repliche, interviste e dirette notturne: ogni scusa è buona per non perdermi nulla. La letteratura mi ha aiutato a riscoprire la bellezza e l'efficacia delle parole: le stesse che mi permettono di raccontare ciò che gli altri si limitano a guardare. Storie, anedotti e culture che si intrecciano tra di loro: per me lo sport è questo e tanto altro.

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