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Prima la tensione, poi l’urlo liberatorio: buona la prima di Fabregas a Como

“Sento la pressione sin da quando ero all’accademia a Barcellona. Ora devo dare il massimo qui a Como”. Poche parole e concetti ben chiari. Cesc Fabregas vince contro la Feralpisalò, al suo esordio assoluto sulla panchina del Como. La prima in carriera in Serie B. In un epilogo tutt’altro che scontato: un gol in pieno recupero di Gabrielloni regala la prima gioia a Cesc Fabregas. 

Fabregas-cam: esordio con vittoria

La tensione si percepisce già pochi attimi prima di dare inizio alla gara. Tutte le telecamere sono puntate su di lui: alle sue spalle una curva intera che acclama il suo nome. Una breve camminata, dal tunnel all’area tecnica, che nei suoi ricordi rimarrà scolpita per tutta la vita. Chissà quanti pensieri si sono accumulati nella mente di Fabregas: dopo aver vinto tutto nella sua carriera, ora una nuova esperienza lo sta aspettando. Là fuori, in quello stadio tra il lago e la montagna, in mezzo a quel popolo che l’ha fatto sentire a casa sin dal primo giorno. 

La partita comincia: dopo pochi minuti il Como si porta in vantaggio con Da Cunha. Fabregas rimane impassibile. Ancora per poco però: applausi, indicazioni e cenni di intesa con tutti. Come se fosse ancora a centrocampo a dettare i tempi di gioco. Nel secondo tempo, la Feralpisalò pareggia con Compagnon. Fabregas continua ad incitare e tenere alto il morale della squadra. E sul gol del 2-1 in pieno recupero di Gabrielloni, Fabregas si scompone per la prima volta e lascia spazio alle emozioni. Quelle più pure. Un “Vamos” urlato ai propri tifosi, un urlo liberatorio per scaricare la tensione. Gli ultimi istanti sono tutti da vivere: ad ogni pallone recuperato esulta come se avesse segnato. Game, set and match. Buona la prima.

“Lavoro per il bene della società e della squadra”

Lavorare e credere in ciò che si fa, giorno dopo giorno. “Ora non posso più entrare in campo, il mio compito è quello di dare il massimo come allenatore. Sentire la pressione mi aiuta ad alzare l’asticella ogni giorno. E sul nuovo incarico: “Non si può arrivare con la presunzione di cambiare tutto: devo esser bravo ad adattarmi ai ragazzi in squadra. In questo lavoro devi dimostrare ogni giorno qualcosa di più”. Cesc dimostra empatia e voglia di instaurare rapporti con i suoi giocatori. Creare una famiglia, per andare lontano. Alessandro Gabrielloni ci tiene a mettere in evidenza questo aspetto. “Dedico il gol ai miei compagni. Ho sentito il loro calore e il loro affetto. Per me questo significa molto”

Il percorso di Fabregas è appena cominciato con l’obiettivo di portare il suo Como il più in alto possibile. Con idee, mentalità e quel pizzico di sana follia che alimenta i sogni. Perché farlo non costa nulla. Ora per me inizia una nuova era. Un’occasione da non sprecare e da vivere con passione e dedizione, giorno dopo giorno. Senza porsi limiti.

Lorenzo Bloise

Classe 2001, nato nel comasco, oggi pendolare a Milano. Amante dello sport in tutte le sue sfaccettature: giocatore di provincia di basket, con il calcio mi sono limitato alla PlayStation. Cresciuto tra un doppio passo di Cristiano Ronaldo e un fadeaway di Dirk Nowitzki. Davanti alla televisione, allo stadio o al palazzetto con la stessa curiosità di un bambino. Highlights, repliche, interviste e dirette notturne: ogni scusa è buona per non perdermi nulla. La letteratura mi ha aiutato a riscoprire la bellezza e l'efficacia delle parole: le stesse che mi permettono di raccontare ciò che gli altri si limitano a guardare. Storie, anedotti e culture che si intrecciano tra di loro: per me lo sport è questo e tanto altro.

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