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Gol e ovazione: Strefezza si è preso il Como

Strefezza è di un’altra categoria”, si sente vociferare dalle tribune del Sinigaglia. Diverso dagli altri, per ritmo e per controllo del pallone. Al centrocampista italo-brasiliano bastano meno di dieci minuti per segnare il suo secondo gol consecutivo alla seconda partita con il Como: prima la Ternana, ora il Brescia. Ovazione, applausi e cori: è già Strefezza-mania

 

Consapevolezza e sintonia con il nuovo ambiente

Come si cambia la carriera in tre settimane: chiedere a Gabriel Strefezza. Da Lecce a Como, da un estremo all’altro dell’Italia. Ai margini nelle gerarchie di D’Aversa, il centrocampista italo-brasiliano ha voluto rimettersi in gioco per cercare nuovi stimoli e per regalare un sogno a una società ambiziosa. In campo è il punto di riferimento per l’intera squadra: le azioni più pericolose passano dai suoi piedi. E come se non bastasse la fase offensiva, Strefezza tiene a dare il proprio contributo anche in difesa: atteggiamento e spirito di un calciatore che dimostra umiltà e volontà di incidere in ogni azione. Mentalità e compattezza di gruppo: il Como punta forte su questi due concetti che gli consentono di mantenere il secondo posto in solitaria.

 

 

“Sono contento di poter aiutare la squadra. Mi sono trovato subito molto bene con i miei compagni: è un ambiente tranquillo e consapevole dei propri mezzi. Pensiamo partita dopo partita”. L’impressione è che Strefezza sia già un veterano di questo gruppo, per la sicurezza e la facilità con cui riesce a trovare i propri compagni in mezzo al campo. Un’altra categoria.

 

(Credits Tess Lapedota)

 

E intanto il Como ritrova il successo in casa. Due vittorie di “corto muso” e una fase difensiva ritrovata, seppur premiata da un po’ di fortuna (palo e traversa colpiti dal Brescia). Il sogno promozione ora è un obiettivo più che concreto. Diretta o dai playoff dipenderà tutto o quasi, dalla squadra di Osian Roberts che può contare su un diamante grezzo e fuori categoria come Gabriel Strefezza.

Lorenzo Bloise

Classe 2001, nato nel comasco, oggi pendolare a Milano. Amante dello sport in tutte le sue sfaccettature: giocatore di provincia di basket, con il calcio mi sono limitato alla PlayStation. Cresciuto tra un doppio passo di Cristiano Ronaldo e un fadeaway di Dirk Nowitzki. Davanti alla televisione, allo stadio o al palazzetto con la stessa curiosità di un bambino. Highlights, repliche, interviste e dirette notturne: ogni scusa è buona per non perdermi nulla. La letteratura mi ha aiutato a riscoprire la bellezza e l'efficacia delle parole: le stesse che mi permettono di raccontare ciò che gli altri si limitano a guardare. Storie, anedotti e culture che si intrecciano tra di loro: per me lo sport è questo e tanto altro.

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