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Come è possibile tifare per due squadre?

“Avevo scoperto che la lealtà, almeno in termini calcistici, non era una scelta morale come il coraggio o la cortesia; assomigliava piuttosto a qualcosa che ti viene appioppato”. Così scriveva Nick Hornby parlando del suo amore smisurato per l’Arsenal in Febbre a 90’. Il suo era un concetto di fedeltà piuttosto rigido, che lo portava a seguire e a tifare la sua squadra anche quando questa non vinceva (spesso) e non giocava nemmeno bene. E anche se lui stesso ha confessato di essersi, nel corso della sua adolescenza, concesso qualche ‘scappatella’ dietro a altri club delle serie minori inglesi, uno studio realizzato nei mesi scorsi da ‘COPA 90’ rivela che oggi sono tanti, tantissimi a tifare fedelmente più di una squadra di calcio.

Come è possibile? Il tema è certamente curioso ma se due persone riescono a discutere per difendere ideali e valori del proprio club, allora significa che il discorso può prendere una piega abbastanza seria. Per questo il dibattito è interessante, tanto che i risultati hanno sorpreso gran parte dei lettori. Lo studio ha rilevato che il 46% dei giovani tra i 16 e i 24 anni del Regno Unito tifa almeno due squadre. Tifa, non simpatizza. Il 27% addirittura supporta tre o più squadre, mentre il 41% dei ragazzi inglesi tra i 16 e i 19 anni tifa per una squadra della Liga (probabilmente perché in quel campionato giocano i calciatori più forti che si siano visti nell’ultimo decennio, o forse addirittura nella storia del calcio).

A tal proposito il passaggio di Cristiano Ronaldo in Italia ha reso ancora più chiaro questo tipo di ragionamento. L’attuale generazione preferisce concentrarsi sul singolo giocatore piuttosto che su un club, di cui spesso non conosce nemmeno la storia. Più facile innamorarsi di questo gioco osservando Messi o lo stesso CR7 sollevare Palloni d’Oro o trofei e far crescere i propri followers sui social network. L’incremento delle persone arrivate a seguire la Juventus negli ultimi mesi su Instagram, Facebook, YouTube e Twitter è indicativo. È curioso, quindi, pensare a quanti tifosi delle ultime generazioni siano pronti a “tradire” la propria squadra in caso di addio del calciatore preferito.

Il dibattito si è ampliato sui social e molti si chiedono come sia possibile arrivare addirittura a tifare per due o più squadre contemporaneamente; una domanda a cui nemmeno Hornby, più di 25 anni fa, riuscì a rispondere: “Mi innamorai di nuovo, questa volta del Cambridge United – racconta lo scrittore – non lo feci apposta (…) non stavo facendo le corna all’Arsenal perché le due squadre non vivevano nello stesso universo. Se le mie due favorite si fossero incontrati a una festa, o a un matrimonio, o un altro di quegli eventi sociali imbarazzanti che si cerca sempre di evitare, sarebbero state assai confuse: sei è me che ama, cosa vede lei?”.

Redazione

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