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Colantuono, addio al Bari: “Questa squadra avrà un tifoso in più”

Un saluto veloce, senza fronzoli e rimpianti. Stefano Colantuono ha scelto una conferenza stampa lampo per congedarsi dal Bari dopo sei mesi sulla panchina biancorossa. Con l’obiettivo playoff mancato complice il ko interno di domenica scorsa contro l’Ascoli, per l’allenatore romano è scattata la mancata riconferma, annunciata dal numero 1 del club biancorosso, Cosmo Giancaspro. “Ringrazio prima di tutto la società e i dirigenti -ha esordito Colantuono- con i quali avevamo già parlato, per questa opportunità nella splendida realtà di Bari”. 28 partite in panchina, 37 punti totalizzati: bilancio che sommato ai 16 punti ottenuti in 13 partite di gestione tecnica con Roberto Stellone in panchina, non ha portato all’approdo negli spareggi-promozione. 53 punti che valgono l’undicesima posizione a -4 dall’ottavo posto, quando al termine della regular season mancano 90 minuti. “Il ringraziamento doveroso è per il presidente Giancaspro, che mi ha dato sempre fiducia, e per i tifosi che ci hanno sempre sostenuto, anche numerosi in trasferta” il messaggio di Colantuono.

Il toto-allenatore per la panchina del Bari edizione 2017/2018 ha già avuto il via: di certo in panchina non ci sarà Stefano Colantuono, che giovedì a Ferrara siederà quindi in panchina per l’ultima volta. Di fronte una Spal alle prese con la festa-promozione, quella che il Bari sognava per l’annata in corso attraverso la coda degli spareggi. Obiettivo mancato, ma l’allenatore tiene da parte i rimorsi e ripercorre un’esperienza avviata il 7 novembre 2016, nella quale il feeling con l’ambiente si è deteriorato negli ultimi due mesi, complici i soli sei punti ottenuti nelle ultime nove partite: “Lavorare in questa piazza è stato un enorme piacere -il suo saluto- il Bari mi resterà nel cuore, dall’anno prossimo questa squadra avrà un tifoso in più. Mi auguro che quanto prima il Bari possa tornare in serie A, è quella la categoria che merita”.

Luca Guerra

Nato un anno prima della caduta del Muro di Berlino, mi piace rompere gli schemi dell'informazione. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista pubblicista, scrivo quando e in ogni modo possibile: il sedile di un treno o il banco di un fast-food sono ottime scrivanie alternative. Il giornalismo la passione di una vita, il calcio come stella polare di questa passione.

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