Un’attesa lunga 13 anni e 358 giorni. Era il febbraio 2004 quando Robin van Persie segnava il suo ultimo (non proprio…) gol con la maglia del Feyenoord. Aveva 21 anni, oggi ne ha 35 e da quell’addio – o meglio, arrivederci – all’Olanda sono trascorsi tanti anni, 14 stagioni e tre esperienze con altrettante maglie. Dall’Arsenal al Manchester United, fino al Fenerbahce, salutato a gennaio per tornare a casa. Oggi, finalmente è tornato a vestire quella maglia e ad esultare con e per lei. Un nuovo inizio, un nuovo ‘esordio’.
Dall’ADO Den Haag al Groningen. Subentrato al posto di Toornstra, a van Persie stasera sono bastati 50 secondi per scrivere ancora il suo nome tra i marcatori e firmare il secondo gol più veloce di tutta questa Eredivisie da subentrante. De Kuip in delirio, manco a dirlo. “Mi godo ogni singolo instante. E’ stato un momento incredibile. Mi sento sempre più forte ogni giorno che passa”, parola di Robin, tornato come voleva. (Ri)presentandosi al suo pubblico con quell’unico linguaggio che conosce, quello del gol. “So cosa può dare in più a questa squadra – ha detto a fine gara Van Bronckhorst -, ha una classe che non si discute”. E che non sente il peso degli anni, ben 13, annullati in 50 secondi.
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