Rieccolo. Sì, da titolare. “Ci sono anch’io”, nello spogliatoio dell’Olimpico quel numero 21 non lo si era praticamente mai visto. E ieri sera, invece, c’era anche Mario Rui. Finalmente, Mario Rui. Sei mesi dopo, il ritorno in campo è realtà. La Coppa Italia come banco di prova. Superata? Buona prestazione, esterno a sinistra nel 3-4-1-2 di Spalletti contro la Sampdoria. Spalletti che, finalmente, abbraccia un’alternativa in più sulla fascia: oltre a Emerson e Juan Jesus, a sinistra c’è Mario Rui. “Ci sono anch’io”.
Preso per essere titolare, l’infortunio al crociato in ritiro ha aperto la stagione giallorossa nel peggiore dei modi. Ginocchio ko, operazione, calvario di sei mesi, ma ora ecco la luce in fondo al tunnel. Perché sì, c’è anche Mario Rui. Titolare o riserva di lusso? Il tempo per guadagnarsi un ruolo importante c’è. Prendersi il posto per confermarsi. Dopo l’Empoli di Sarri (e Giampaolo), la grande chance nella Roma di Spalletti.
Che si gode un bunker difensivo notevole, patrimonio del finale del 2016 e marchio di fabbrica in questo scorcio di anno nuovo: due gol presi nelle ultime sette partite ufficiali, solo Juventus e Chievo hanno segnato a Szczesny in campionato. Castello ben protetto, da Manolas e non solo. Ora, con un Mario Rui in più. Perché sì, c’è anche lui.
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