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Chievo, Sorrentino: “Smetterò dopo i 40, ho un anno e mezzo di contratto con opzione per un altro, la certezza è che chiuderò al Chievo”

Chievo-Juventus, Stefano Sorrentino non dimentica. Ricordi positivi e negativi per l’ex portiere delle giovanili bianconere, ingialliti un po’ dal tempo: era il lontano biennio ’97-’99. E dire che Luciano Moggi voleva spedirlo in Eccellenza: chissà se la carriera di Stefano sarebbe stata la stessa. A 39 anni il portierone di Cava de’ Tirreni è ancora protagonista in serie A, con parate prodigiose:

“Smetterò dopo i 40, ho un anno e mezzo di contratto con opzione per un altro, la certezza è che chiuderò al Chievo” – si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport – “La parata più difficile della stagione l’ho fatta di piede su Schick, anche se mio papà Roberto, avaro di complimenti, dice che mi ha tirato addosso. Iniziai in attacco, ero nei Giovanissimi del Bologna, papà giocava lì. Mancavano i due portieri e l’allenatore mi disse: “Vai tu, avrai qualcosa nel dna”. Fui il miglior portiere del torneo”.

Primo incontro ravvicinato del terzo tipo? Con un certo Maradona… “Era il 1990, facevo il raccattapalle in Bologna-Napoli. Il Milan perse a Verona e per gli azzurri fu la svolta: Diego era il mio idolo, mi intrufolai nello spogliatoio per godermi la festa scudetto. Il Napoli sta facendo cose importanti, questo è l’anno giusto. Inglese è pronto per una big, ma altri 6 mesi con noi gli faranno bene”. L’aneddoto bianconero: “Moggi voleva mandarmi in Eccellenza? Non fu colpa sua: aveva avuto relazioni negative su di me. Mi propose la Saviglianese, gli risposi che preferivo studiare. Andai al Torino e qualche anno dopo il figlio diventò mio procuratore: i casi della vita. Magari fu lui a segnalarmi…”.

Szczesny sta per raccogliere i guantoni di Buffon… “E’ all’altezza della Juventus, lo sta dimostrando. Mi è sempre piaciuto, di Buffon ce n’è uno ma lui può non farlo rimpiangere. Gigi è il numero uno, noi siamo solo portieri”. Sull’ex compagno Dybala: ” Pallone d’oro? Certo: è un grande talento. Eravamo vicini di casa, mia figlia Viola si è messa a piangere quando si è fatto male col Cagliari. È imprevedibile: può farti il tiro a giro, lo scavino, metterla sul primo palo o darla a un compagno. Meno male che contro di noi non ci sarà. Senza Paulo temo Higuain che non segna da quasi due mesi: prima o poi si sbloccherà. Spero di fermarlo come ho fatto con Belotti”. L’intervista integrale sulle pagine de La Gazzetta dello Sport”.

Redazione

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