La morte di Nicky Hayden ha colpito tutti. Il campione del mondo della Moto Gp del 2006 aveva in Italia un tifoso speciale, Riccardo Meggiorini, che ha raccontato sulle pagine del Corriere di Verona il rapporto con il motociclista statunitense.
“Perdescrivere Hayden basta dire che quando mi vedeva, al Mugello, mi veniva incontro anche se stava parlando coi meccanici: lui, il campione delle moto, che nel suo boxe ospitava me, un calciatore italiano, come se fosse la cosa più normale del mondo. Sono diventato un suo grande fan nel 2006, quando vinse il titolo nella Moto Gp. Io avevo appena firmato col Cittadella. Da lì in poi ho sempre indossato il numero 69 in suo onore. Mi piaceva tanto il suo stile di guida, molto aggressivo: l’elettronica c’era già, ma non assisteva i piloti come oggi e lui faceva dei gran bei numeri. Della persona, quando l’ho conosciuto, m’è piaciuto subito il carattere semplice, alla mano”.
Un’amicizia rimasta negli anni: “Per otto stagioni di fila sono andato a vedere Hayden al Mugello e a Misano. La prima volta grazie a un agente di piloti che poteva fare da tramite. Dopo ha preso a ospitarmi nel suo box e una volta ci ho portato anche mio fratello. Sempre disponibile, sempre contento di vedermi. Gli avevo spiegato di avere una passione per lui, che indossavo il suo 69 sulla maglia, e così gli sono stato simpatico. Gli ho regalato tutte le maglie col 69: Cittadella, Bari, Torino, Bologna, quest’ultima gliela consegnai proprio a Bologna, addirittura sul palco, alla festa della Ducati. Quella del Chievo, purtroppo, mai: le date del Mugello, in questi ultimi tre anni, coincidevano sempre col campionato o con le vacanze”.
Scambio di “maglie” nei box: “Parlavamo tanto, anche se mi facevo aiutare da un traduttore perché io non so bene l’inglese. La cosa bella è che lui ricambiava sempre i miei regali. A casa conservo tantissimi gadget: due cappellini con la sua firma, occhiali, una maglia della Ducati con dedica. Io ho avuto una moto da cross per almeno sei anni, sempre col suo numero ovviamente, perché qualsiasi cosa facessi era dedicata a lui: poi ho capito che era troppo pericolosa per il lavoro che faccio e così sono passato alla bicicletta, passione che aveva anche Hayden”.
La notizia purtroppo è arrivata anche a Meggiorini: “Sì, e chi mi conosce mi ha scritto immediatamente. Purtroppo me l’aspettavo. Da cinque giorni avevo quasi paura, il mattino, di svegliarmi con la brutta notizia…”.
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