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Chievo, Maran: “Le ‘big’ mi osservano? Mi fa piacere, non lo nego”

Lì, tra le grandi, e con merito. Il Chievo di Rolando Maran è ormai una realtà del calcio italiano e la partenza sprint di quest’anno sorprende fino a un certo punto: è il frutto di un lavoro di anni. Ma quali sono i segreti dell’allenatore veneto?

“Primo, applicazione: una squadra deve avere propri canoni e lavorare su questi” – si legge nelle pagine de La Gazzetta dello sport – “Secondo, intensità: altrimenti non vai da nessuna parte. Terzo, coraggio: qualità che ti fa crescere in rendimento e mentalità. Da queste tre linee­ guida discende un po’ tutto. Poi ci sono altri concetti importanti. Per esempio, la solidità: molto spesso è frutto di applicazione e intensità, devi lavorare sulle transizioni riducendo al minimo i tempi in cui sei scoperto. O l’aggressività: il trucco è il buon posizionamento, che ti consente di pressare in ogni zona del campo. O l’equilibrio, che è il calcio stesso: non c’è squadra che faccia risultati senza equilibrio. Nella preparazione c’è il lavoro di una settimana, lì può incidere molto il tecnico. I giocatori devono essere bravi a interpretare le indicazioni e devono essere in sintonia con l’allenatore. Non c’è un giorno in cui non si lavori in funzione della gara”.

Per l’ex Milan Birsa è un inizio di stagione fantastico: “E’ cambiata la sua interpretazione del ruolo di trequartista, partecipa molto di più. E gli chiedo cose div e r s e , come la ricerca delle seconde palle o l’apertura dello spazio per gli inserimenti della mezzala. Mi ha stupito il modo in cui si è adattato a un ruolo che per lui è nuovo”. Tesi a Coverciano? “Posizionamento della difesa sui calci d’angolo”. In sintesi, marcatura a zona anche nei corner: “Il gol si può prendere sia a zona sia a uomo. La squadra deve essere convinta di quello che fa. Io voglio che la mia squadra sia artefice della propria prestazione. Mi piace che siamo noi a decidere come metterci. È anche un segnale di crescita”.

Il Chievo è ultimo per dribbling tentati: “Ma non mettiamo multe a chi lo tenta, anzi: c’è un premio per chi fa un bel dribbling… Abbiamo giocatori con caratteristiche diverse”. Il nome di Maran comincia a circolare anche per qualche grande squadra: “A me fa piacere la gratificazione, non lo nego. Al di là dei risultati si lavora per crescere e che gli osservatori esterni notino questa crescita è bello. È bello che allenatori come Sarri abbiano dimostrato tutto il loro valore anche nelle grandi piazze. E questo dà speranze a chi come me arriva dalla gavetta, anche se sono molto felice di allenare il Chievo”.

Redazione

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