Finalmente i millennial, salvo sorprese (chiedete al povero Pellegri, convocato a settembre ma poi out per infortunio). L’Italia del 2000 nasce con Sandro Tonali, lui che una Nazionale di cui farci andar fieri in questi anni duri l’ha già vissuta. In estate la grande cavalcata all’Europeo con l’Under 19, il sogno infranto in finale e la promessa fatta sui social di tornare più forte di prima.
Detto fatto, il diciottenne d’oro del Brescia oggi si gode la prima convocazione con i grandi da parte di Roberto Mancini. Il nuovo ct ha già dimostrato di essere coraggioso in fatto di giovani (Pellegri, Zaniolo), ma con Tonali si va sul sicuro.
Scoperto da Manfredonia, cresciuto con Baronio e lanciato da Boscaglia: tutti centrocampisti, non poteva essere altrimenti, che sono rimasti stregati dalle doti da regista di Tonali. Sono bastate 32 presenze da professionista
(che poi, ‘appena’: per un classe 2000 sono tantissime) per far sognare
una piazza intera.
Per precocità, colpi e la leonessa del Brescia su quel
giovane petto, si sprecano già i paragoni con Pirlo. Un idolo per Tonali, ma ci pensa il suo procuratore (La Florio) a oscurare ogni parallelismo tra il maestro e l’allievo (certo che anche lui, con quel taglio di capelli…).
Patron Cellino sogna invece di aver trovato un tesoro alla Nainggolan. E di ripercorrere con Tonali la scalata alla Serie A realizzata con il belga a Cagliari. Il prezzo fissato? 35 milioni. Cifra monstre, anche se rafforzata dal fresco rinnovo fino al 2021 tra club e giocatore. La mezza Serie A che lo segue (dall’Inter alla Juve, dalla Roma al Napoli fino alla Samp) è avvertita.
Quanta pressione per un classe 2000, eh? Ma la specialità di Tonali
è proprio la sua capacità di gestirla, dentro e fuori dal campo,
assicurano gli addetti ai lavori. Un ragazzo semplice, che vive la sua
giovane età con la dedizione di un professionista: famiglia, allenamento, partita.
E nella famiglia Brescia, Tonali ha pure trovato un papà di spogliatoio: Ernesto Torregrossa,
che ha preso in simpatia il ragazzo e ne è diventato il punto di
riferimento. Chi farà le sue veci nell’Italia? Occorre qualcuno che
parli moderno, perché di fronte c’è il primo millennial della Nazionale.
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