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Con le unghie e con i denti: Lipsia, che numeri per Diego Demme

Ve lo ricordate Diego Demme? L’avevamo lasciato nella primavera del 2017, all’indomani del suo primo gol in Bundesliga contro il Friburgo che gli è costato un dente. Da quel giorno, per la fortuna del suo sorriso, il centrocampista classe ’91 non ha più trovato la via della rete. Ma quanto è cresciuto, con la maglia del Lipsia.

179 presenze e quel gol dal gennaio 2014 ad oggi: dalla 3.Liga fino alla Champions, protagonista silenzioso della cavalcata dei Bullen. Mi ispiro a Gattuso, sono un suo grande fan”, ci raccontava il centrocampista ai nostri microfoni. Il nome di Maradona (voluto dal papà), il sangue calabrese di Rino.

Ma Diego parla, vive e gioca per la Germania. Pochi mesi dopo quel magico pomeriggio di Bundes, arriva la chiamata della Mannschaft: il 10 giugno 2017, Demme sostituisce Draxler per il quarto d’ora finale contro San Marino. Brividi, per quanto fosse un 7-0 nelle qualificazioni ai Mondiali. Non seguiranno altre presenze, ma dato il debutto in gara ufficiale il giocatore non può più ambire anche all’Azzurro. Italia o Germania non importa, diceva all’epoca. Gioco per chi mi chiama. E allora via, a convincere Löw.

Intanto i dati sono tutti dalla sua parte. Nelle 18 presenze stagionali in Bundes, Demme si sta affermando come colonna del Lipsia quarto in classifica. Inesauribile: 11,95 km percorsi a partita, nessuno come lui in campionato. Poi 3,3 tackles e 2,2 falli subiti, 1,6 quelli commessi. Gli stessi di N’Golo Kanté in Premier, che tuttavia alle altre due voci fa 2,1 e 0,6. Inoltre, rispetto al francese gioca di più il pallone (61,5 passaggi contro 58,1), anche se con minor precisione (82,6%, Kanté è all’88%). Più che un paragone con il Campione del Mondo, vogliamo rendere l’idea: Demme ha numeri potenzialmente da grandissimo.

Se ne sono accorte anche molte squadre europee, che tengono d’occhio il giocatore assistito dal padre Enzo e da Tiziano Pasquali. Il contratto con il Lipsia scade nel 2021, ma visto l’exploit non è escluso che Demme finisca presto a recuperare palloni lontano dalla Red Bull Arena. Magari ritrovando pure il gol. Senza lasciare denti per strada, questa volta.

Francesco Gottardi

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