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Sognando Robben, correndo sempre: Skov Olsen, il crack della Danimarca U21

Andreas Skov Olsen è stato il jolly della Danimarca U21 all'Europeo di categoria da poco terminato. Se gli uomini di Frederiksen sono rimasti fino all'ultimo in corsa per la semifinale europea, molto lo devono all'impatto del ragazzino dalla panchina.

Quasi millennial (la carta d'identità dice 29/12/1999), la licenza di far male sull'out di destra, una vita nel Nordsjaelland e ora una nuova avventura all'orizzonte. In Serie A, col Bologna. Intesa raggiunta sui 5 milioni, visite mediche in programma lunedì prossimo. Un'altra operazione in entrata del ds Bigon che ha seguito a lungo il nazionale U21 danese, strappandolo alla concorrenza di club italiani ed europei. 

Tipico attaccante che adora rientrare sul mancino e sorprendere il portiere avversario sul secondo palo. Ma la sua storia parte da lontano.

I primi calci al pallone Andreas li ha dati a 4 anni in un piccolo club di Hillerød, la sua città natale alle porte di Copenhagen. Mette in mostra colpi e precocità che presto diventano stretti per il calcio danese di provincia. E non passano indifferenti agli osservatori del Nordsjaelland, fresco campione di Danimarca che nel 2012/13 debutta in Champions League in gruppo con la Juventus.

Ma prima che il sogno di Skov Olsen cominci davvero, un allenatore delle giovanili del club fa notare che il ragazzo ha qualità ma è lento. Non gliel'avesse mai detto. Andreas allora comincia a correre per davvero, affiancando l'atletica al calcio. Fa sul serio anche lì, vince molte gare sul circuito ma quella più grande sul prato verde. Di quel monito dell'allenatore presto non si ricorda più nessuno: la rapidità diventa il marchio di fabbrica Skov Olsen.

Anche perché, causa ed effetto del suo exploit da velocista, i miti di Andreas cominciano ad essere gli esterni mancini come lui. Su tutti Arjen Robben, che il giocatore adora come il Manchester United. Merito di quella maglietta dei Red Devils che gli regalarono quand'era piccolo: la prima volta non si dimentica mai. Come quel vecchio difetto che Skov Olsen ha trasformato in virtù, pronta ad essere messa al servizio del Bologna di Mihajlovic. 

Francesco Gottardi

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