Interviste e Storie

Chi è André, il centrocampista che piace alla Juventus scoperto grazie a…Madonna

Cresciuto tra la povertà, è riuscito ora a trovare fortuna in Inghilterra: e pensare che nei primi anni di carriera giocava da centravanti

Ci sono precisi momenti nella vita di una persona che cambiano tutto, tali da rappresentare un punto di (ri)partenza. E uno di questi, per André Trindade da Costa Neto, può essere individuabile nel giorno in cui – nel 2015 – ha scelto di giocare per il Fluminense.

Durante i primi anni di carriera, quando era ancora solo un bambino, il classe 2001 ha giocato al Bahia da ricoprendo il ruolo di centravanti: un vero e proprio bomber, che con i suoi gol ha attirato l’interesse del Flu. Arrivato a Rio all’età di 15 anni, però, la sua esperienza calcistica ha preso una piega totalmente differente. La folta concorrenza nel reparto offensivo ha spinto il suo allenatore ad arretrarlo, schierandolo da centrocampista: anche lì il giovane brasiliano è riuscito a far bene, forse anche meglio, e nessuno ha osato più spostarlo da quella posizione.

Meno gol e assist, ma questo a lui non ha mai pesato: “Dico sempre che la mia posizione in campo passa inosservata. Noi mediani non appaiamo molto nei tabellini, ma il nostro ruolo è fondamentale perché copriamo spazi e linee. La cosa più importante è che l’allenatore e i miei compagni vedano cosa so fare“.

Intelligenza dentro e fuori dal campo, la voglia di mettersi a disposizione di un uomo – prima che un calciatore – che sa cosa ha dovuto affrontare per realizzare il proprio sogno. André ha dovuto faticare e non poco, ma adesso inizia a raccogliere i frutti dei propri sacrifici.

La crescita tra la povertà, la ricchezza della Libertadores

Nato a Ibiritaia, la sua infanzia è stata tutt’altro che semplice. La cittadina d’origine è infatti una delle più povere dell’intero Paese, nella quale crescendo i ragazzi si trovano di fronte al bivio più importante della propria vita: entrare a far parte della malavita o continuare a sognare giocando a calcio, nonostante le possibilità di successo siano molto ridotte. L’ambizioso André ha scelto la seconda perché “Fortunatamente avevo la famiglia e gli amici che mi guidavano sulla strada giusta”. E il tempo gli ha dato ragione.

Come detto tra Bahia e Fluminense è riuscito a mettersi in mostra, vincendo anche una Copa Libertadores, ma è nel maggio 2024 che si è manifestata la seconda grande sliding door della vita. Il Wolverhampton ha inviato uno scout in Brasile per assistere a una sua partita, spostata però di quasi 500 chilometri a causa del movimentato concerto a Copacabana di Madonna; questo cambiamento improvviso avrebbe potuto modificare anche i piani dell’osservatore, che però non ha desistito dal voler guardarlo dal vivo, rimanendone poi estasiato.

Fluminense (IMAGO)

Il bianconero già sfiorato

Il centrocampista brasiliano dovrà aspettare fino agli ultimissimi giorni della sessione estiva di calciomercato per essere annunciato dal club inglese, ma ne varrà la pena. In pochissimo tempo riesce infatti a conquistare anche la Premier League, venendo eletto da tanti come tra i migliori mediani del campionato. La completezza tra fisicità, aggressività e tecnica lo rende un giocatore pressoché unico, ideale per qualsiasi squadra e forse un po’ di più per il gioco di Igor Tudor. Ecco perché la Juventus si è interessata a lui, bussando alla porta dei Wolves.

Il Fulham voleva ingaggiarmi in tre sessioni di mercato, a un certo punto ci è andato vicino” ha raccontato il calciatore in un’intervista. Chissà però che ora, dopo anni di distanza, André non possa vestire finalmente il bianconero: quello della Juventus.

Alessandro Mammana

Classe 2004, credo che la prima parola uscita dalla mia bocca sia stata "palla". Da sempre innamorato dello sport, il calcio è stato il mio compagno di vita, sin dal giorno zero. Ci ho giocato per una quindicina di anni prima che il mio corpo dicesse stop, ma potevo mai starne lontano? Assolutamente no, ed ecco che tutte le telecronache virtuali fatte giocando a Fifa o Pes hanno trasformato quello che prima era solo un sogno in un obiettivo

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