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Chelsea: alla scoperta di Trevoh Chalobah, il successore di Tomori

La prima volta in Champions League non si scorda mai. Contro la Juventus, Trevoh Chalobah ha segnato il suo primo gol con la maglia del Chelsea nella massima competizone europea.

Il difensore gioca nei Blues da quando ha 8 anni e, dopo tre stagioni passate lontane da Stamford Bridge in prestito, ha fatto ricredere tutti.

Tuchel lo sapeva

Tuchel l’aveva capito subito. È stato il primo a presentarsi agli allenamenti per questa nuova stagione e le sue condizioni fisiche sono sembrate immediatamente ottimali: “Si è fatto strada nei miei pensieri. Ha giocato bene in amichevole contro Bournemouth, Arsenal e Tottenham e volevamo avere in campo ragazzi in grado di giocare 90 minuti”.

Un impatto non indifferente che ha portato il tecnico tedesco a schierarlo subito titolare contro il Villareal nella finale di Supercoppa Europea: il difensore inglese è stato il giocatore con più tocchi e intercetti della partita, e ha vinto un trofeo con la squadra in cui è cresciuto fin da bambino (insieme al fratello Nathaniel, ex Napoli) alla prima presenza ufficiale. Un sogno ad occhi aperti.

Tre anni di gavetta

E pensare che nelle ultime tre stagioni il Chelsea aveva deciso di non puntare su di lui. Prima l’Ipswich e l’Huddersfield Town in Inghilterra, poi il prestito al Lorient, in Ligue 1. “Quando sono tornato, il mio obiettivo principale era quello di impressionare l’allenatore e dare il massimo, sia in allenamento che in partita. Si è fidato di me e credo di aver fatto bene”, ha detto.

Un nuovo Tomori

Contro il Crystal Palace, alla prima di Premier League, anche la prima rete in carriera con i Blues. Un destro da fuori area che ha ricordato moltissimo il primo gol di Tomori, suo predecessore al Chelsea nello stesso ruolo. Entrambi hanno segnato alla seconda da titolari con i Blues e insieme hanno condiviso la vittoria della UEFA Youth League nelle giovanili. Un passaggio di consegne che sembra più un segno del destino.

Il difensore del Milan si è subito complimentato con un tweet. L’amico ed ex compagno di squadra adesso ha l’occasione di ritagliarsi un ruolo importante nella rosa di Tuchel. Un inizio di stagione “precoce”, al contrario del suo avvio carriera con il Chelsea: ora sta a lui dimostrare tutto il suo valore.

Andrea Molinari

Nato a Verona nel 1998, il mio primo ricordo vivido legato al calcio è Shevchenko che sbaglia un rigore contro il Bayern Monaco. Grazie a lui (e anche a Kakà) da piccolo mi sono innamorato del pallone. Ma lui non lo sa. Sì, perchè ho giocato anche, purtroppo senza risultati. Nato attaccante, sono finito a fare il terzino: di solito succede a quelli con i piedi quadrati. Oggi provo a dimostrare questo amore scrivendo.

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