Nemmeno il tempo di cominciare la Premier League che Antonio Conte dovrà affrontare il suo passato. Letteralmente. Oggi, domenica 14 agosto 2022, l’allenatore salentino tornerà allo Stamford Bridge per la partita contro il Chelsea, valida per la seconda giornata del campionato inglese.
Alla guida della panchina del Tottenham affronterà il suo nono derby di Londra, cinque sulla sponda Blues e quattro (con quello di oggi) con gli Spurs. Conte, si sa, non guarda in faccia nessuno. Anche in Italia ha scelto di allenare l’Inter dopo il suo glorioso passato alla Juventus. Un professionista, vincente in entrambi gli ambienti, che indubbiamente ama il conflitto, competitivamente parlando. Sia nel nostro Paese che in Inghilterra una buona fetta di (ex) tifosi non ha preso bene il passaggio ai rispettivi rivali ma d’altronde “senza conflitto non c’è progresso“, citando un famoso film di Sorrentino.
E per progredire – tradotto, diventare un vincente – con il Tottenham servirà la miglior versione dell’ex CT della nazionale a partire già dalla sfida contro la squadra di Tuchel senza pensare troppo ai bei momenti vissuti solo qualche anno fa. Anche perchè gli Spurs non vincono il derby in Premier da troppo tempo.
Era il 24 novembre 2018 e a guidare i due club c’erano Pochettino e Sarri: un’era fa. Il Tottenham non vince un trofeo da 14 anni e forse solo uno in eterno conflitto come Conte può far tornare a gioire una squadra che di progresso ne ha visto (vedi la costruzione del modernissimo e nuovo stadio) senza però nessun recente successo.
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