Andare in Champions grazie a un ragazzino? Si può, eccome se si può. Chiedere a Lampard, che è riuscito in quello che gli aveva quasi imposto Abramovich: riuscire a mantenere la Champions, conquistata l'anno scorso con Sarri grazie alla vittoria dell'Europa League. Non era facile, ma i blues ci sono riusciti: rincorsa e sorpasso sul Leicester compiuto, un testa a testa fino all'ultima giornata, che ha visto perdere le foxes. Ma il ragazzino? È Mason Mount, che poi ragazzino non lo è nemmeno più tanto.
Cioè, per essere chiari: ha 21 anni, ma l'esperienza non gli manca. Quest'anno, dopo una stagione al Vitesse in Francia e una al Derby County, il centrocampista ha avuto la sua occasione in prima squadra. "Solo" 37 partite e 7 gol, quest'anno. Poca roba, vero? Eppure, la rete di ieri contro il Wolverhampton ha un sapore davvero particolare. E non solo perché il 2-0 (la sua è la prima, poi va in gol anche Giroud) regala appunto la Champions alla squadra. Ma perché è frutto di un lavoro di anni.
Gol su punizione nel recupero del primo tempo. Una rincorsa strana, un tiro a giro a trovare l'incrocio dei pali. Casuale? Affatto. Ci lavora fin da quando era piccolo. Lo documenta il Chelsea, con due video: uno di quando Mount era un bambino; l'altro, invece, proprio di ieri. Una favola? No, solo tantissimo lavoro. Che è poi la strategia migliore per arrivare all'obiettivo.
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