Il Chelsea e il “fetish” per gli attaccanti: i 10 più pagati tra ombre e fallimenti
L’arrivo di Joao Felix a Londra (LEGGI QUI I DETTAGLI) è solo l’ultimo di una lunghissima serie di acquisti nella storia dei Bluesper quanto riguarda l’attacco. In generale, il Chelsea, ha sempre sentito il bisogno di muoversi sul calciomercato per portare a casa gli attaccanti più prolifici del panorama europeo. Raramente, però, si sono rivelati acquisti azzeccati, creando un vero e proprio mito sui numeri nove passati dallo Stamford Bridge senza lasciare il segno nonostante le grandissime aspettative.
Un vero e proprio “fetish” per gli attaccanti. Non presenti nella lista ma comunque da menzionare ci sono anche i vari Gonzalo Higuain, Adrian Mutu, Hernan Crespo, Aubemeyang e Falcao. Di seguito la top 10 degli acquisti del Chelsea in attacco.
Gli attaccanti più pagati nella storia del Chelsea
DIEGO COSTA (38 MILIONI DALL’ATLETICO MADRID): l’attaccante spagnolo è stato uno dei pochi in questa lista a lasciare veramente il segno. Nel 2014, dopo aver raggiunto la finale di Champions League con l’Atletico, è arrivato in Inghilterra diventando protagonista della vittoria di due Premier League con Mourinho e Conte in panchina.
DIDIER DROGBA (38,50 MILIONI DAL MARSIGLIA): nessun fallimento qui, anzi. Voluto fortemente da Mourinho nel 2004, è diventato una leggenda dei Blues: protagonista della prima vittoria in Champions League, ha vinto 14 trofei, segnando 164 partite in 381 presenze
MICHY BATSHUAYI (39 MILIONI DAL MARSIGLIA): dopo dieci anni sembrava essere il remake del trasferimento di Drogba, al Chelsea, però, non è mai stato veramente protagonista e tra prestiti e panchine ha collezionato solo 25 reti in 77 presenze.
ANDRIY SHEVCHENKO (43,88 MILIONI DAL MILAN): non serve neanche descrivere cosa è stato l’attaccante ucraino per i rossoneri. A Londra, però, è stato il fantasma di sé stesso: due stagioni, 77 partite e 22 gol per poi fare ritorno a Milano
TIMO WERNER (53 MILIONI DAL LISPIA): stella in Bundesliga, era stato acquistato nel 2020 con la speranza che potesse diventare colonna portante dell’attacco del Chelsea. Nonostante la vittoria della Champions League, a Stamford Bridge è ricordato per i tanti gli errori sottoporta: nel 2022 è tornato al Lipsia.
RAHEEM STERLING (56,20 MILIONI DAL MANCHESTER CITY): dopo essere stato per tanti anni titolare nei Citizens di Guardiola ed essere cresciuto nel Liverpool, ha scelto Londra come terza tappa della sua carriera: partito bene nella stagione 2022/23 (6 gol in 22 presenze), sta facendo i conti con un infortunio alla coscia.
FERNANDO TORRES (58,50 MILIONI DAL LIVERPOOL): forse l’esempio più lampante del calo di rendimento degli attaccanti con il Chelsea. Nel 2010 era frose l’attaccante più forte al mondo ma il trasferimento a Londra l’ha cambiato inspiegabilemente: meno gol, meno espolsività, meno tutto. Eppure, con 172 presenze e 45 gol, ha vinto una Champions League, una Europa League e un FA Cup.
CHRISTIAN PULISIC (64 MILIONI DAL BORUSSIA DORTMUND): arrivato nel club tedesco nel 2019 sarebbe dovuto essere l’erede designato di Hazard. Un compito non facile che sta comunque svolgendo senza sfigurare: nel 2021 ha vinto il trittico Champions League-Supercoppa UEFA-Mondiale per club.
ALVARO MORATA (66 MILIONI DAL REAL MADRID): l’attaccante si era espresso a livelli altissimi sia con la Juventus che con il Real ma è in Premier è diventato un oggetto misterioso. Come per Werner, nei ricordi dei tifosi sono rimasti solo i gol mangiati. Per lui 72 presenze e 24 gol.
ROMELU LUKAKU (113 MILIONI DALL’INTER): il belga era stato acquistato dal club londinese campione d’Europa in carica per provare a mantenere lo stesso status anche la stagione successiva: il ritorno dell’attccante, alla sua seconda esperienza a Londra, è stata un fallimento: 18 presenze, 7 gol e il ritorno in prestito in nerazzurro.
Andrea Molinari
Nato a Verona nel 1998, il mio primo ricordo vivido legato al calcio è Shevchenko che sbaglia un rigore contro il Bayern Monaco. Grazie a lui (e anche a Kakà) da piccolo mi sono innamorato del pallone. Ma lui non lo sa. Sì, perchè ho giocato anche, purtroppo senza risultati. Nato attaccante, sono finito a fare il terzino: di solito succede a quelli con i piedi quadrati. Oggi provo a dimostrare questo amore scrivendo.