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Che gesto dei tifosi dell’Avellino: cori per gli esordienti del Novara

L’Avellino era impegnato ieri sul campo del Novara in una trasferta difficile: la squadra di Tesser è incappata in una pesante sconfitta per 4-1 ma nonostante ciò, al termine della gara, i tifosi si sono resi protagonisti di un gesto molto bello che fa passare in secondo piano il risultato ottenuto dalla prima squadra.

Infatti, non lontano dallo stadio del Novara, in un altro campo era in corso una partita di esordienti, in cui stavano giocando i giovani ragazzi della società piemontese. I tifosi dell’Avellino, nonostante fossero rimasti delusi dal risultato conseguito dalla loro squadra, non hanno esitato a fermarsi a vedere un’altra gara.

La loro grande passione e l’amore per il calcio hanno dato vita ad un gesto che non si vede spesso sui campi, ma che sicuramente i giocatori ricorderanno: i giovani del Novara, infatti, sono stati sostenuti ed incitati con una serie di cori ed un tifo prolungato per diversi minuti. A fine partita, poi, i tifosi hanno invitato i ragazzi ad avvicinarsi a loro per salutarli ed esultare per la loro prestazione, indipendentemente dal risultato conseguito sul campo: sono state scattate anche alcune fotografie per immortalare il bel momento che nessuno dei presenti alla gara potrà dimenticare per lungo tempo.

Episodi come questo, che non si vedono molto spesso a livello giovanile, rappresentano l’essenza di questo sport: infatti, indipendentemente dalla squadra che si tifa, scegliere di regalare un momento inaspettato di attenzione a ragazzi che stanno muovendo i loro primi passi può farli sentire valorizzati e dargli la consapevolezza che i loro sforzi potranno essere ripagati in futuro. I tifosi dell’Avellino, ieri, hanno dato un esempio concreto di cosa siano i valori sani del calcio: allenatore e dirigenti degli esordienti del Novara li hanno voluti ringraziare per il gesto spontaneo ma sicuramente efficace che hanno compiuto.

Gianluca Di Marzio

Ci ho messo più di trent'anni per tornare dove sono nato. Non conoscevo le strade, non sapevo a memoria le vie, ricordavo solo il nome della clinica -Villa Stabia- dove mia madre mi aveva dato alla luce. Più di trent'anni sì, non proprio un figlio modello per la mia città, Castellammare di Stabia, una trentina di chilometri da Napoli. Lì sono nato il 28 marzo del 1974, sono Ariete per gli amanti dei segni zodiacali, non chiedetemi l'ora e comunque non sono un fanatico degli ascendenti.

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