Ricostruire una squadra non è mai un’impresa facile, soprattutto quando si parte da zero. Lo sa bene Rui Costa Dos Santos, direttore esecutivo della Chapecoense, club che il 28 novembre scorso è stato vittima del disastro aereo di Medellin: solo tre i calciatori sopravvissuti.
“Ricostruire da zero è una missione difficile” – si legge nelle pagine de Il Messaggero – “Ma il pubblico ha ritrovato il piacere di tifare. Le cose non torneranno mai come prima, ma almeno abbiamo ritrovato la nostra routine sportiva. Io penso e spero che questa sfida non capiterà mai più nella storia del calcio, perché la Chapecoense non è un club strutturato come quelli europei: ha meno di 100 anni, con solo 4 di Serie A. È stato devastante umanamente e professionalmente: non abbiamo perso solo la rosa, ma anche la società. Ogni nuovo giocatore è stato scelto per le sue caratteristiche tecniche e caratteriali. All’inizio non sapevamo nemmeno se saremmo riusciti a formare una squadra. Al primo giocatore, Douglas Grolli,ho detto subito: ‘Guarda, per adesso ho solo te e non so se riuscirò a mettere su una rosa, ma crediamoci!’. Non si è sfiduciato nemmeno per un secondo. Si tratta di professionisti che sanno di poter fare la storia”.
Obiettivi per il prossimo campionato: “Se riuscissimo a rimanere in Serie A, sarebbe un anno stupendo. Se dovessimo conquistare la qualificazione a una Coppa Internazionale Libertadores o Sudamericana, ndc, sarebbe memorabile. Inoltre giocheremo la Copa Suruga in Giappone, il trofeo Gamper con il Barcellona e l’Eusébio Cup con il Benfica. Saranno esperienze importanti che ci permetteranno di crescere. Italia? Non abbiamo avuto nessun contatto con società italiane. Valutiamo ogni invito in base alle date FIFA e, al momento, sarebbe molto difficile modificare la nostra agenda perché il campionato brasiliano non si ferma”.
In chiusura d’intervista si parla dei tre sopravvissuti, Follman, Ruschel e Neto: “Il portiere Follman, che dopo l’incidente ha subito l’amputazione di una gamba, lavora come opinionista ed è ambasciatore della Chapecoense nel Mondo. Ruschel e Neto, invece, hanno ripreso la loro routine da professionisti e si stanno preparando per un incredibile rientro in campo”.
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