“Etihad Stadium” da sogno, con una coreografia stupenda ed un’atmosfera unica per la prima semifinale di Champions League nella storia del club, ed un pari che rimanda ancora ogni discorso alla gara di ritorno al “Bernabéu”. “Hey Jude” suonata in sottofondo ed “Hey Joe“, tra i sospiri di sollievo del pubblico di casa: perchè se il Manchester City è riuscito a bloccare il Real Madrid sullo 0-0, almeno per stasera, lo deve anche ad un paio di interventi fondamentali di Hart, impegnato da un finale di gara particolarmente insidioso e decisamente di marca blanca.
E dire che, per almeno 70 minuti, l’equilibrio in campo è stato sostanziale. Senza CR7 e, successivamente, senza Benzema, fermato da un problema fisico e sostituito all’intervallo, nessuna grande occasione per ambo le squadre. Poi ecco un finale più vivo che mai, dettato anche da un pizzico di stanchezza: squadre più lunghe, spazi che si aprono e almeno quattro occasioni buone per la squadra di Zidane, tra la traversa di Jesé, il sinistro fuori di poco di Bale ed il doppio intervento di Hart, decisivo su Casemiro e Pepe. E il City? Una punizione di De Bruyne alzata in angolo da Keylor Navas allo scadere e poco più: tutto aperto e tutto al Bernabéu, tra 8 giorni. Quando Zidane (da allenatore) o Pellegrini potranno staccare, per la prima volta nella loro storia, il biglietto per una finale di Champions. Milano attende…
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