Tappa per il rilancio. Così Damir Ceter ha scelto Bari. L’attaccante colombiano nato il 2 novembre 1997 sarà un giocatore biancorosso. Blitz a sorpresa quello operato dal direttore sportivo biancorosso Ciro Polito, che punta sul rilancio dell’ex giocatore di Pescara, Chievo e Cagliari per garantire gamba, fisicità e qualità all’attacco biancorosso. Nel pomeriggio di mercoledì Ceter ha svolto le visite mediche a Roma, per poi muoversi in auto alla volta di Roccaraso, in Abruzzo, sede del ritiro biancorosso.
Ad attendere Ceter a Bari ci sono la Serie B, dimensione già toccata con Pescara e Chievo (7 gol in 51 presenze), e una piazza che ritrova la categoria a quattro anni dall’ultima volta. Polito lo segue con attenzione sin da quando lo ha incrociato da avversario e a colpire il ds sono stati lo strapotere atletico esibito dal colombiano e la sua capacità di giocare a campo aperto. I recenti intoppi fisici – intervento al menisco a gennaio, problemi al polpaccio in precedenza – fanno sì che Ceter sia etichettato come una “scommessa” per l’attacco. Anche il contratto che lo attende a Bari lo dimostra: legame fino al 2023 con opzione di rinnovo biennale legate a determinate condizioni, come il numero di partite giocate e di gol segnati. Della serie: meglio fai, più resti qui.
Ha superato le visite mediche, ora Ceter dovrà superare la sfida Bari: nel 4-3-1-2 di Mignani, che attende comunque un altro innesto in un attacco destinato a salutare Simeri (corteggiato dal Monopoli) e Paponi, può rappresentare sia l’attaccante di riferimento che quello di sostegno in un reparto che oggi annovera Cheddira e Antenucci. Arrivato al Cagliari nel gennaio 2018 per 3 milioni di euro dal modesto Quindío con il soprannome di “nuovo Zapata”, in riferimento all’attaccante dell’Atalanta, dopo aver trascorso l’ultima stagione tra panchina, infermeria e tribuna starà al colombiano rilanciarsi in Puglia.
Seguendo magari le orme di un suo connazionale che a Bari ricordano ancora con il sorriso: Miguel Guerrero, protagonista in biancorosso dal 1994 al 1999, con una parentesi al Merida, e inventore del celebre “trenino” per festeggiare un gol. Quello che Ceter spera di rimettere presto in moto.
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