È senza dubbio uno dei simboli della città. Lassù, sul colle che poggia sulla centralissima Piazza del Popolo si erge, incurante dei secoli che scorrono, la celebre Rocca Malatestiana. Sette torri intorno e due all’interno. Uno scopo ben definito: difendere i confini di Cesena. Spostandosi di circa un chilometro, un gruppo di ragazzi sta costruendo, da quasi due anni, una nuova fortezza . Diversa, ma altrettanto importante per la città. Risultato? Il medesimo. È lo Stadio dell’Orogel. Un vero e proprio fortino per il Cesena di Michele Mignani. Un campo sul quale la squadra romagnola non perde dall’ormai distante 28 novembre 2023.
Galeotto I Malatesta dà il via alle opere di ricostruzione dopo la distruzione causata dal massacro dei Bretoni nel 1377; sotto la reggenza di Domenico Malatesta Novello si completeranno i lavori di ristrutturazione per arrivare a quella che – ancora oggi visibile – è la Rocca Malatestiana di Cesena. Una fortezza simbolo della città. Gioiello architettonico che domina uno dei colli più panoramici e caratteristici. Ultima di tre rocche costruite nell’arco della storia della città rappresenta uno dei monumenti più iconici. Eppure, da diversi mesi a questa parte, a Cesena si sta costruendo una nuova “fortezza”: l’Orogel Stadium. Il caloroso e sempre vivo stadio della città. Architetto: il Cesena FC
Una fortezza nella quale il Cesena FC di Michele Mignani sta continuando a custodire un sogno pietra dopo pietra. Un po’ come fatto con la Rocca. Mattoni a vista tipici di epoca medievale che cementati l’uno all’altro donano un pieno senso di solidità e sicurezza. La stessa che Mignani oggi, Toscano ieri in Lega Pro, edificano in questa seconda “Rocca” cesenate sul prato del Manuzzi . Lì, dove i bianconeri non perdono una partita dal 28 novembre 2023 . 0-2 contro gli eterni rivali di Romagna del Rimini che, in quella occasione, registrano il pass per il turno successivo di Coppa Italia Serie C che di lì a qualche settimana li condurrà dritti verso la finale . “Romagna mia” è proprio vero: “lontan da te non si può star”.
Una struttura così solida e sicura il ‘Dino Manuzzi’ tale da non cedere nemmeno davanti agli scossoni delle esperte squadre di Serie B. Nonostante i molti volti nuovi in squadra, capitan Prestia e compagni non cedono nemmeno alle pressioni delle aspettative dettate da una categoria c superiore he manca da anni. Quattro le partite giocate in casa dai romagnoli, sino ad oggi, e la bellezza di 10 punti conquistati . Derivanti da un pareggio e tre vittorie. Ultima delle quali il poker rifilato al Mantova di Possanzini. Dove anche il reparto difensivo, grande protagonista di questo piccolo “record” in salsa romagnola, ha la sua dose di ricompensa. In gol anche quel Giuseppe Prestia che con la fascia al braccio pone le fondamenta della fortezza Stadio Orogel. Non festeggia la rete, ma contribuisce a mantenere saldo il risultato Andrea Ciofi, capitano in pectore e, come Prestia, romagnolo d’adozione dichiarata. E nessuno meglio di loro può issare la bandiera sulla torre della Curva Mare. Cesena imbattuta al Manuzzi. D’altronde non si può contraddire la storia: in principio a Cesena le rocche sono tre. Ne manca ancora una? Le categorie si alternano come le epoche…
Credito foto copertina: Piovesan Photo
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