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Dalle giovanili alla doppietta in B: il viaggio di Shpendi col Cesena

La sensazione all’Orogel Stadium di Cesena è quella di essere tornati nel posto giusto. Un corteo di centinaia di persone dalla stazione centrale allo stadio. Una partenza e una meta scelte come metafora dei sentimenti di un popolo prima che di una tifoseria. Inizia così la Serie B della squadra di Michele Mignani e Cristian Shpendi, autore dei due gol che regalano la vittoria nella gara d’esordio contro la Carrarese.

  

Credit: Luigi Rega 

(B)entornata Cesena

Sei anni di viaggio sui binari più sconnessi. Tra soste forzate e fermate necessarie. Da quel giugno 2018 quando il treno del Cesena FC deraglia. I libri in Tribunale, un intero movimento sportivo simbolo di un territorio smantellato e i sogni di decine di bambini e ragazzi del settore giovanile che sembrano avviati verso lo spegnimento. Tra questi c’è anche Cristian Shpendi, la locomotiva del Cesena che, sei anni dopo, fa riviviere all’Orogel Stadium le emozioni di una vittoria nel campionato di Serie B. Due gol nel match d’esordio della stagione 2024-2025 per l’attaccate classe 2003 . Non può esserci inizio – anzi “ritorno” – migliore per questo Cesena e per Cristian.

Nel segno della continuità. Quella che il destino prova solo invano a interrompere. Non solo per i gol dell’attaccante, che nella trionfale stagione da record culminata con la promozione in Serie B, vede il ragazzo gonfiare la rete per 20 volte conquistando il titolo di miglior marcatore dell’intera Lega Pro. È la continuità data dalla passione della città e del territorio che ripone nel pallone e nel Cesena tutto quello che c’è di più bello. Perché quel “ Che bello è!” che risuona dai settori dell’Orogel Stadium ogni qual volta Cristian e compagni scendono in campo è simbolo della certezza di sentirsi uniti per qualcosa. Con Cristian Shpendi il treno del Cesena torna a fischiare sul bianario giusto!

 

Credit: Cesena F.C. 

 

Papà, Stiven e quel sogno che sa di obiettivo

In pochi come Shpendi potrebbero spiegare questo concetto. Lui, che Cesena e il Cesena sono quasi l’uno l’essenza dell’altro. Un treno, quello bianconero, sul quale, fuor di metafora, sale veramente facendo la spola per allenarsi. Foligno – San Marino – Cesena. Questo il tragitto che Cristian, in compagnia del fratello Stiven, compie fin da adolescente. Qualche anno di scuola calcio alla Val Metauro spinto dall’idea che, forse, si può andare anche oltre i calci in giardino con papà, un primo passaggio “all’estero” a San Marino con la l’Academy del Titano da sempre bacino dal quale attingere per la Romagna del pallone, e poi quel sogno chiamato Cesena. Coltivato nell’intimità della condivisione con Stiven. Il fratello gemello, oggi all’Empoli, capace anch’egli di regalare ricordi e istantanee di gioia al Manuzzi nei suoi anni in bianconero. Sempre assieme. Stiven e Cristian. Cristian e Stiven. L’uno per l’altro. Uniti. In campo e fuori. Sempre sulla stessa carrozza in corsa sugli stessi binari: in direzione Cesena. Un viaggio capace di avvicinare i due giocatori non solo alla Romagna, ma anche all’Italia. Di origini albanesi, già convocati dall’Under 21 non nascondono per nessuna ragione la loro gratitudine nei confronti del nostro paese. Così riconoscente Cristian da lasciarsi andare alle confidenze più intime per chi fa il suo mestiere: “Tutte le offerte vanno valutate: anche la chiamata dell’Under 21 azzurra” – confessa nel post gara con la Carrarese. La cittadinanza è già certificata. E se conosce la Romagna: “ T’è mai vest…”.

 

 

Dagli Allievi, alla Primavera, fino alla prima squadra fianco a fianco. Mai veramente lontani. Un songo mai nascosto per tenere saldo un legame già fin troppo indissolubile. Quella Serie A che Stiven sta imparando a conoscere in Toscana e che Cristian brama risalire dalle sponde del Savio. Una massima categoria da vivere insieme. Nella stessa squadra per tornare ad abbracciarsi nelle vittorie come nelle sconfitte. Sentimenti che avvolgono anche il magico esordio di Cristian in Serie B. Due gol alla prima assoluta in cadetteria – che seguono le due perle in Coppa Italia – proprio sotto gli occhi del fratello e del papà. Perché la magia del Manuzzi è anche questo. Una famiglia che si ritrova. Perché “che bello è!”. Cristian Shpendi e il Cesena prossima fermata…

Credito foto copertina: Piovesan Photo 

Alvise Gualtieri

Nasco all’ombra delle Torri in un giorno che ricordo solo io e nell'anno del rigore di Pasadena. Baggio? Il calcio. Cresco nella “Terra Solatia” con la Laguna come sfondo. Mi svincolo tra codici giuridici e penna. Tra atti e storie so sempre cosa scegliere. La scrittura, forse, un dono del destino scoperto prima dagli altri grazie a un gol di tacco di Del Piero. Djokovic e VR46 le ragioni di una passione. B.B. King e David Gilmour: galeotta fu quella chitarra. Kurt Cobain il mito. La montagna nel cuore. Camminando, pensando e scrivendo. Ma non mi sento “Dante”. Basso profilo, costanza e affari miei. Filosofia vincente? Lo dirà il futuro.

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