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Cesena, Camplone: “A fine carriera mi ritiro in un’isola sperduta. Intanto gioco a ‘maraffone’ con Foschi”

“A fine carriera mi ritirerò in un’isola sperduta”. Ipotesi ancora lontana per Andrea Camplone, che a 50 anni ha ancora una lunga carriera davanti. Quest’anno l’ex difensore di Perugia, Pescara e Ancona ha fatto tappa a Cesena, dopo l’esonero di Massimo Drago di fine ottobre: tre vittorie e tre sconfitte, questo il bottino delle prime sei partite di campionato. Camplone conferma che prima dei bianconeri un’altra squadra aveva chiesto informazioni su di lui:

“La chiamata del Cesena è arrivata all’improvviso” – dichiara l’allenatore abruzzese a Radio Studio Delta “Stavo aspettando un’altra squadra, ma con una piazza come questa non ci ho pensato due volte. Il Cesena non stava più giocando come l’anno scorso e quindi ho dovuto fare un lavoro in parte anche psicologico per capire cosa non andava. In questi casi bisogna dare certezze, pochi concetti ripetuti all’infinito e partire da quelli”.

Pensione a 33 anni? Non fa per Camplone: “Ho smesso di giocare a 33 anni e ho promesso a mia moglie che non avrei più avuto a che fare con il calcio: ho avviato un’attività balneare a Pescara, ma pochi anni dopo è arrivata la chiamata del Penne e ho detto “Proviamo“. Inutile dire che con mia moglie ci ho litigato, ma alla fine è andata bene. Quando smetterò l’idea è di trasferirmi con lei in un’isola sperduta, magari alle Maldive. Con tutta la famiglia ho vissuto a Cuba. In quanto pescarese doc sono molto legato al mare”.

A tavola l’allenatore del Cesena si toglie diversi sfizi. D’altronde sono i giocatori che devono correre: “A livello di cucina mi hanno particolarmente colpito gli agnolotti, ma anche le tagliatelle. Devo dire che in questo ambito sono sempre stato fortunato nella mia carriera: dagli arrosticini abruzzesi, fino ai funghi e ai tartufi di Perugia e il pesce di Bari. Personalmente poi mi piace cucinare i risotti, sono la mia specialità. Per quanto riguarda la musica ho sempre svolto un ruolo importante per me, perché a seconda delle situazioni può darti la carica giusta. Spero che anche i miei giocatori ne ascoltino tanta”.

In chiusura d’intervista Camplone rivela quali sono i suoi “hobby” preferiti: Michael Jackson, dai Jackson Five in poi, mi è sempre piaciuto tantissimo: con mia moglie siamo anche andati a vedere i suoi concerti. Però non fatemi cantare che sono impresentabile. Per il resto mi piace giocare a tennis e a calcetto, ma soprattutto leggere, in particolare romanzi thriller: sono quelle che ci tengono più incollati alle pagine. Poi sto imparando un nuovo “sport” qui in Romagna: gioco in coppia con il direttore Foschi a maraffone, ma ancora non ho vinto nemmeno una partita”.

Redazione

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