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Genoa, Prandelli: “Cagliari campo difficile, ma noi siamo forti. Rolon dall’inizio? Tutti devono mettermi in difficoltà”

Pochissimo tempo per festeggiare, é già quasi ora di tornare in campo. Vigilia di Natale di lavoro per il Genoa, che dopo i tre punti di domenica con l’Atalanta mercoledì volerà a Cagliari per la sfida con i ragazzi di Maran. Novanta minuti che Cesare Prandelli, dalla sala stampa del Signorini a due giorni dal fischio d’inizio ha introdotto così. “Il tempo per preparare la gara è poco per tutti, dobbiamo cercare di recuperare energie nervose e fisiche: abbiamo un buono stato mentale perchè la vittoria ti aiuta a vedere le cose in maniera diversa. La vittoria cosa ci ha dato? I ragazzi aspettavano con trepidazione di fare una buona prestazione e vincere la gara”.

Sul Cagliari avversario di giornata. “Andare in Sardegna è difficile perché c’è un clima particolare: sarà un Cagliari diverso, molto agguerrito e che sa giocare. Ha un centrocampo interessante, è una squadra completa e si vede che sta lavorando molto bene per trovare equilibri: da parte nostra dobbiamo stare in partita sempre, perché contro una squadra molto organizzata è difficile, dovremo cercare di trovare gli spazi giusti”. Sulla formazione che a Santo Stefano scenderà in campo. “Squadra che vince non si cambia? Abbiamo oggi un allenamento e domani l’ultimo, valuterò fino alla mattina del 26 chi ha recuperato: abbiamo uno staff di prim’ordine che valuterà bene come stanno i ragazzi. Rolon una soluzione dall’inizio? Io penso che tutti i giocatori debbano poter pensare di giocare dall’inizio, lui ha una buona attitudine in campo, gioca un calcio semplice ma molto efficace: tutti stano lottando per mettermi in difficoltà. Grande prestazione di Lazovic domenica? Visto che stiamo cercando un terzino sinistro posso fare una battuta, per come sta giocando forse dobbiamo ripensarci. Scherzi a parte, sta facendo bene, complimenti a lui perchè ha questa capacità di ribaltare le azioni e a me piace molto: mi auguro possa migliorare nell’ultimo passaggio, la cosa bella è che ha sempre un grande entusiasmo negli allenamenti e che è contagioso”.

Da singolo al gruppo, sui progressi fatti dal centrocampo rossoblu. “Noi avevamo in questi quindici giorni degli obiettivi: tenere la squadra compatta e non prendere ripartenze. Dobbiamo migliorare su tante cose, ma queste due cose le dobbiamo fare meglio: quando sei compatto puoi pensare ad altre situazioni, per me è significativo che i giocatori in gara si ricordino le situazioni che abbiamo provato, devo ringraziare i ragazzi che mi hanno accettato sotto tutti i punti di vista”. Sul turno di campionato sotto Natale. “Il calendario lo conosciamo a luglio e quindi sono stati accettati, tutti hanno possibilità e tempo di prepararlo. Per il Genoa può essere un bene giocare subito dopo la vittoria? In tre gare mi è capitato di tutto, non mi sono fatto mancare nulla: alla prima gara sono rimasto in dieci, la partita di Roma la ricordiamo tutti e con l’Atalanta ci sono stati episodi. Noi dobbiamo toglierci dalla testa l’idea di essere perseguitati e piangerci addosso: noi siamo forti, abbiamo una città su cui contare, una tifoseria e un orgoglio straordinari e una storia da raccontare. Se facciamo come sabato possiamo mettere in difficoltà tante squadre”.

A chiudere la conferenza un pensiero sul Natale e sul mercato alle porte. “Vorrei spendere due parole sul Natale, prima di tutto sulla nostra società: ho incontrato tutti i dipendenti, ma non ho avuto la possibilità ancora di salutare tutti gli allenatori del settore giovanile che sono molto importanti. Complimenti alla Primavera che ha vinto una partita difficile e auguro a tutti i nostri tifosi di poter vivere felicemente questo santo Natale. Un regalo (di mercato) per il mio Genoa? Del resto ne abbiamo già parlato abbastanza”.

Marco Bovicelli

Nato a Genova il 26 novembre del 1979, mi laureo nell'Università della mia città in Scienze della Formazione. Inizio a raccontare di pallone nel 2012 nella trasmissione "Goal Sera", sull'emittente ligure Telenord (anche se leggende metropolitane mi vogliono, microfono in mano davanti alla tv, a fare telecronache già all'età di cinque anni). Ho collaborato in qualità di redattore con fantagazzetta.it e ilpubblicista.it (testata online e cartacea con la quale lavoro tuttora). Giornalista pubblicista dal 2014, metto parole ed emozioni su Gianlucadimarzio.com dal novembre del 2013, per il quale ho iniziato seguendo quotidianamente la Sampdoria oltre a Genoa, Savona ed Entella. Sempre in viaggio, nella mia borsa non possono mancare penna, tablet e un buon libro.

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